Com’è che si dice? Se non puoi sconfiggerli, fatteli amici. Si torna a parlare dei tanto discussi prodotti fitosanitari. Poiché alla Camera è stata appena approvata la mozione Pd in materia di autorizzazione alla commercializzazione e all’utilizzo degli stessi.
Ora, tanto per chiarire un po’ le cose, i fitosanitari sono appunto prodotti (da definizione) utilizzabili per proteggere e conservare i vegetali, o per influire sui loro processi vitali. Che tradotto sarebbe: pesticidi che uccidono i presunti organismi nocivi, ma non si sa come lasciano i non nocivi. Anzi, si sa. Eccome.
Detto ciò, torniamo al Partito democratico e al suo annuncio entusiasmante. Legato all’entrata in vigore del nuovo Pan. Che non è un tipo che suona il flauto, ma il Piano agricolo nazionale. “Le azioni in cui è articolato il Pan – esordisce l’onorevole Alessandra Terrosi – devono assicurare lo sviluppo e la promozione di metodi di produzione agricola a basso apporto di fitosanitari. Realizzare un uso sostenibile degli stessi, riducendone i rischi e l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente”.
Perfetto. Da ciò si capisce bene che i fi(n)tosanitari son pericolosi, e quindi vanno gestiti a dovere. Se non del tutto eliminati. E allora perché (cribbio) si promuovono la commercializzazione e l’utilizzo? “Una delle azioni fondamentali previste – prosegue la Terrosi, deputata e relatrice della mozione – è la formazione. Sia di base, sia di aggiornamento. Destinata agli utilizzatori professionali, ai distributori di presidi fitosanitari e ai consulenti”.
Ah, ecco. Formiamoli, così sanno di cosa si parla e magari evitano di farsi male. Tanto sono appena quattro gatti quelli che poi hanno certe abitudini, giusto 250mila. Più 7mila colori i quali son abilitati alla distribuzione. Per non parlare poi dei “classici” corsi all’italiana. Dove, pagando, si studia forte e l’esame si passa solo se veramente preparati…
“Uno degli impegni più significativi, nella mozione, riguarda le autorizzazioni eccezionali rilasciate per ragioni di emergenza – aggiunge – con troppa frequenza si è fatto ricorso alle autorizazioni in deroga. Per questo è importante che la Commissione Ue proceda rapidamente alla pubblicazione delle nuove linee guida”.
E, nel frattempo, il signor Gliphosate (base per diserbante) ed i suoi deliziosi amici o derivati, fanno secche circa 300mila persone l’anno. Di intossicazione, se non fosse chiaro. La stima è firmata Organizzazione mondiale della sanità.
A questo punto, chiudendo, ci si domanda: ma non era meglio dire “basta” alle miscele tossiche, arginare quelle “potenzialmente pericolose”, e incentivare la buona condotta agricola, piuttosto che formare gente all’utilizzo e alla vendita di pesticidi?