“Sì, è un’ìdea in piedi, più che in piedi. Ci stiamo pensando seriamente”. Il giorno dopo l’anticipazione di Viterbopost sul posizionamento della Macchina di Santa Rosa in piazza, al suo ritorno dai sei mesi in trasferta (diciamo in Erasmus) ad Expo, arrivano le conferme. Direttamente da Palazzo dei priori, dove pare che l’idea abbia riscosso il gradimento di tutta la giunta, o quasi.
Ma è presto per strappare altri dettagli. L’assessore ad Expo e ai Grandi eventi Giacomo Barelli si lascia sfuggire soltanto la dichiarazione iniziale, ed una valutazione generale: “L’ dicembre Papa Francesco inaugurerà il Giubileo della misericordia, qualche settimana dopo sarà Natale: Santa Rosa è una festa religiosa, la Macchina in piazza sarebbe perfetta per queste due occasioni. E non solo, visto il successo che ha riscosso ad Expo”. Già: sei mesi, dall’inizio alla fine dell’esposizione, trascorsi all’esterno del frequentatissimo padiglione di Eataly, parte attiva – e forse fiore all’occhiello, opera più scenografica – di quei Tesori d’Italia messi in mostra dal dinamico duo Farinetti (Oscar) e Sgarbi (Vittorio).
Giusto dunque tributare l’omaggio della città a Fiore del cielo, modello doppiamente storico visto che in appena un anno ha vissuto prima il riconoscimento Unesco e poi appunto la passerella milanese.
Dubbi, perplessità? Non di carattere tecnico, visto che la Macchina dovrà tornare dalla Lombardia in ogni caso. E così, invece di riporla in un magazzino, magari in attesa che riparta per la Cina – come si ipotizza da tempo – si potrebbe esporre in una piazza del centro storico. Probabilmente a piazza del Comune, che sotto Natale ospita da anni l’albero di Natale ma che per una volta potrebbe lasciare campo libero al simbolo riconosciuto della città e dei suoi abitanti, illuminata per l’occasione. Nessun dubbio, poi, sulla tenuta e della resistenza del Campanile che cammina in un ambiente esterno: a Milano Fiore del cielo ha attraversato sei mesi di sole, sì, ma anche di vento e pioggia. La livrea e la stabilità dell’impianto non ne hanno risentito affatto.
Semmai, il problema potrebbe essere sempre il solito, quello economico. In tempi di magra per le casse comunali di tutte le amministrazioni italiane, trovare i fondi necessari per il montaggio della Macchina e la sorveglianza 24 ore su 24. Su questo aspetto – tutt’altro che secondario – Palazzo dei priori è già al lavoro, alla ricerca del sistema migliore. Non è da escludere che attorno a Fiore del cielo vengano realizzate una serie di iniziative parallele, da mostre artistiche tipiche del periodo natalizio (sulla scia dei Del Piombo di due anni fa e del Sacro e profano dell’anno scorso) a esposizioni degli altri progetti che sono andati ad Expo. A partire, per esempio, da Experience Etruria.