Oui, je suis Marco Ciorba. Et oui, je suis ici avec mon ami, monsieur Moricolì. Più o meno dovrebbe essere andata così, l’altro giorno. Quando il duo (non comico, anche se…) Ciorba-Moricoli si è presentato davanti all’Europa intera ed ha spiegato, in rispolverata lingua francese, le buone (ottime) motivazioni che candidano Viterbo a “Capitale europea del volontariato”.
Un discorso stretto ed emozionante, in quel di Bruxelles (alla sede permanente del Lussemburgo alla commissione europea), che a quanto pare è piaciuto. Di brutto. Viterbo ha infatti superato il penultimo step. Viterbo, signore e signori, è approdata in finalissima.
“Un giornata stupenda per tutta l’Italia – parte largo, Ciorba – davanti ad esperti internazionali lo Stivale ha piazzato addirittura cinque finaliste”. C’è Viterbo, come detto. Ma anche Roma (che, orgoglio palanzano, ci ha scopiazzato il progetto). E poi Cagliari, Varese e la plurimedagliata Lucca. “Siamo i più piccini – prosegue il presidente del consiglio comunale – ma non importa. Essere arrivati a questo punto è già tantissimo. Anche se, poi, abbiamo le carte in regola per starci”.
La soddisfazione è tanta, logico. Ed il semplice fatto di essersi distinti potrebbe già bastare. Anche se… “Roma ha inviato un video – ancora lui – Lucca una piccola delegazione non istituzionale. Cagliari non ha la consulta, che invece è il nostro punto di forza. E poi ci sono le altre sorelle, quelle estere”.
Ed è proprio con loro che, scongiuri ammessi, Viterbo se la vedrà. Belfast, Bruges, Cascais, Londra, Sligo, Perm. Colossi assoluti. “Ci hanno guardati male quando abbiamo detto che siam partiti dal basso – aggiunge – della serie, prima i cittadini e poi le istituzioni? Anomalo ma efficace. E poi ci siamo anche beccati un applauso collettivo quando abbiamo chiarito di essere stati i primi a puntare sulla lingua italiana dei segni. Fuori dai confini è una prassi. Dentro siamo i primi”.
Sbilanciamoci allora, sogniamo. Un pronostico? “Direi 0,01% di possibilità di vincere”, chiude Ciorba. Ma ci pensa lo stesso Paolo Moricoli a portare una ventata di ottimismo. “Salutiamo Antonella Sberna – precisa da bravo boy scout – doveva essere con noi, ma non è potuta venire. E poi ve lo dico io come finisce. Nel 2016 il titolo andrà ad un Golia, Londra. Ma per il 2017 trionferà Davide, Viterbo. So come funzionano certe cose. Il mini-festival insegna, sulle emozioni a caldo non sbaglio mai. Il 5 dicembre vinceremo noi”.
Oui, monsieur Moricolì. Se vincemo però se festeggia quì.