Il nostro sindaco non finisce mai di stupire; quando qualcuno gli ricorda che a Viterbo, sotto la sua amministrazione, non si sono realizzati risultati degni di nota, ecco che tira fuori dal cilindro magico le sue opere portentose che, bontà sua, hanno trasformato la città in una sorta di oasi di benessere e di prosperità.
Peccato che questa mirabolante situazione si sia concretizzata soltanto nella sua mente, magari suffragata dalla onnipresente e venusiana Ciambella, vice sindaco, della quale i viterbesi ne ricorderanno soltanto l’audace aumento delle tasse e le tante e tante chiacchiere di scuola renziana.
I cittadini, purtroppo, ancora non beneficiano del proficuo lavoro svolto per il bene della città, cioè di quelle opere vantate candidamente dal sindaco che, invece, nella realtà delle cose, risultano tuttora incancrenite e ferme allo stato medievale, con una giunta comunale convinta che la gloria per Viterbo si realizzi con “Gloria”, la nuova Macchina di Santa Rosa.
Si dice che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e, quindi, non c’è peggior sindaco di un primo cittadino che non si accorge dello stato penoso in cui versa la città.