Non è stata una notte buia e tempestosa, e questa è già una notizia, visto che parliamo del tormentato Partito democratico viterbese. Anzi, la riunione del gruppo consigliare allargata all’Unione comunale e persino al segretario provinciale Andrea Egidi “è stata costruttiva”, come si lascia scappare chi vi ha partecipato. Notizia nella notizia, allora.
Scherzi a parte, l’argomento di discussione era delicato anzicheno, visto che si parlava della mozione di sfiducia al sindaco (presentata da 13 consiglieri di minoranza e da discutere nel consiglio comunale ad hoc presto convocato dal presidente della sala d’Ercole Marco Ciorba). E dell’atteggiamento da tenere in questo frangente potenzialmente pericoloso per Leonardo Michelini e la sua amministrazione. Come delicata era stata la marcia d’avvicinamento all’appuntamento di ieri sera in via Polidori, con attriti – comunque cordiali – tra il capogruppo Francesco Serra, che aveva già convocato la riunione di oggi, e il segretario dell’Unione comunale Calcagnini, che invece ne aveva convocata una per martedì, poi saggiamente annullata.
Dalle cinque e mezzo del pomeriggio il Nazareno viterbese si riempie di assessori e consiglieri, dirigenti e presidenti di circolo. La stampa, giustamente, viene tenuta a distanza: affari nostri, manderemo un comunicato, addirittura congiunto, dopo le rispettive limature (o censure?).
Comunque, dopo un paio d’ore di discussione, ecco l’accordo. Naturalmente non si voterà la mozione dei cattivi, perché il Pd è responsabile. Naturalmente le cose così come stanno non vanno bene, serve rilanciare “l’azione di governo” (per i rilanci citofonare Pirlo). Naturalmente bisogna produrre un documento, con quattro o cinque punti da sottoporre al sindaco, punti cioè aspetti su cui concentrare le forze per tutta la seconda parte della legislatura. Naturalmente il capogruppo Serra non è in discussione, anzi, come a Michelini, gli viene rinnovata la fiducia del gruppo (anche perché se l’apprezzato chirurgo dovesse dimettersi sarebbe un problema, di equilibri, di correnti e soprattutto di qualità) sostituirlo.
Così è deciso, augh. Un segnale importante da parte del maggiore azionista della maggioranza, la realtà più strutturata sul territorio, e quella che può contare sui maggiori appoggi a livello regionale (a proposito: la visita in città di Zingaretti, domani, avrà anche un risvolto politico oltre a quello, annunciato, “sanitario”?) e a livello nazionale. Gli altri soci civici non potranno che adeguarsi alla linea. D’altronde da loro Michelini non aveva nulla da temere. Erano i democratici, con le loro divisioni e le loro schegge impazzite, già viste a fine agosto nel voto sul bilancio, a preoccupare. Da ieri sera non più. Salvo colpi di scena, certo, sempre possibili visto la precarietà degli umori. E oggi pomeriggio, consiglio comunale tranquillo: per (non) votare la sfiducia c’è ancora qualche giorno. Godiamocelo, godetevelo. Poi, rumba.