Destinazione Bruxelles. Per andare a raccontare questa storia che merita di essere conosciuta, anche in Europa, soprattutto in Europa. Per gratificare tutto un settore che lavora 365 giorni all’anno. E alla fine, solo alla fine, per sperare che il 5 dicembre Viterbo divenga capitale continentale del volontariato. Già, qui la competizione è soltanto l’ultimo degli obiettivi, qui non si gioca per vincere, ma per esserci.
Oggi il presidente della consulta comunale del volontariato Marco Ciorba, e il consigliere delegato al ramo Paolo Moricoli saranno nella capitale belga – e sede della commissione europea – per presentare la candidatura viterbese a capitale europea del volontariato per il 2016 o 2017. Lo faranno nella sede della rappresentanza del Lussemburgo in Europa, in avenue de Cortenbergh, al termine del convegno Helping hands – Speranze per L’Europa. L’orario indicativo è per le 19.30, quando esauriti gli interventi del congresso, al quale partecipano i massimi esperti internazionali del volontariato, parleranno i rappresentanti delle 8 città finaliste per la candidatura del 2016 e delle 11 in lizza per il 2017. Viterbo è entrata in entrambe le cerchie, dopo aver superato la prima scrematura tra centinaia di realtà, grandi e piccole, che avevano presentato il loro progetto.
“Avremo poco tempo per raccontare la nostra storia – dice Marco Ciorba – e sarebbe impossibile presentare tutto il dossier elaborato per la candidatura, che è corposo. Perciò ci concentreremo sulla genesi della consulta, che esiste dal 1991, a brevi cenni storici sulla città, al rapporto anche in termini di finanziamento, tra amministrazione comunale e associazioni che fanno capo alla consulta. Spiegheremo cosa è il nostro festival, ormai tra i migliori d’Italia, e come esempio pratico degli obiettivi realizzati porterò quello dell’abbattimento delle barriere linguistiche, operativo in tutti gli uffici comunali. E’ un tema che sta molto a cuore all’Unione europea, che lo ha recepito, mentre in Italia non è regolarizzato. Diciamo che in questo Viterbo è avanti rispetto al Paese, e in linea con il continente…”
Insieme a Ciorba e Moricoli – che partiranno alle 7 di mattina – ci sarebbe dovuta essere anche la consigliera Antonella Sberna, impegnata però per lavoro. “La consulta è apolitica e condivisa da sempre – dice Ciorba – Parte dal basso e dal basso arriva a tutti. E naturalmente non si ferma a questa passerella in Belgio, che è soltanto una vetrina che premia sì il nostro lavoro, ma non ci solleva dalle responsabilità e dalla attività quotidiana: la consulta continua a lavorare, come sempre, e anzi già pensa al prossimo obiettivo, quell’emporio solidale che insieme a tutte le associazioni pensiamo di aprire per i primi mesi del 2016”. Il 5 dicembre, nella giornata mondiale del volontariato, si saprà quale saranno le capitali che succederanno a Barcellona e Lisbona.
Ciorba parlerà in francese (con accento di Pianoscarano), e ha già pensato a come iniziare il suo discorso: “Viterbo è un’antica città etrusca, che nel medioevo è stata anche sede papale”. L’ideale per inquadrare nel tempo e nello spazio il capoluogo della Tuscia anche agli ascoltatori di altre nazioni. “In queste ore mi hanno chiamato tutti i presidenti delle nostre associazioni – dice – E tutti mi hanno chiesto solo una cosa: di parlare col cuore, che è il simbolo della consulta”. E col cuore si vince sempre.