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Forza Italia, i congressi della discordia

Gli azzurri si dividono. Marini: "Senza risposte, mi rivolgerò a Berlusconi"

Giulio Marini, consigliere comunale di Forza Italia

Giulio Marini, consigliere comunale di Forza Italia

Forza Italia alla deriva? L’espressione è un po’ pesante e non rispecchia esattamente la situazione nell’ex corazzata azzurra. Certamente un partito diviso e attraversato da tensioni e pulsioni di vario genere. Intanto, il giallo delle tessere che Giulio Marini (una delle anime maggiormente rappresentative) tende a smorzare. “In effetti – chiarisce – c’erano stati dei problemi,  derivanti probabilmente dal fatto che erano pervenuti dei tabulati non completi. Adesso pare che sia tutto a posto e questo non può che farmi piacere”. Tesi confermata da Giovanni Arena, coordinatore comunale: “Il dato definitivo su Viterbo è di circa 350 adesioni. Magari si erano rese necessarie verifiche, ma si tratta di questioni marginali e non sostanziali”.

Il punto, chiarito il dilemma, sono i congressi: quello provinciale e quelli comunali. “Si devono fare – tuona Marini – e ora che il tesseramento è completato non c’è alcuna ragione per non tenerli. O almeno ce lo spieghino”. “La situazione – ribatte Arena – non è così semplice. Fra qualche mese, è in programma un importante turno amministrativo e dunque le energie sono concentrate su quell’appuntamento. Peraltro, gli input su questo tipo di eventi arrivano dal nazionale che per ora non si è espresso e questo è un segnale chiaro che non c’è una particolare volontà. Anche perché le tensioni viterbesi sono presenti un po’ in tutta Italia e quindi si preferisce evitare di acuire queste situazioni”.

Dissente totalmente l’ex sindaco. “I congressi si devono fare per chiudere definitivamente con il passato. Basta con la storia dell’inimicizia tra me e Battistoni: tutto questo appartiene ad un’epoca politica che è finita per sempre e da tempo. Dobbiamo guardare al futuro e porre le basi per ripartire. E cosa c’è di più democratico di un confronto aperto e costruttivo? Qui si parla di idee, di proposte, di aperture a nuove forze. Io, come militante e come iscritto di lunga data, posso e voglio dare il mio contributo e il mio supporto alle nuove leve. A termini di regolamento e di statuto, nei comuni dove ci sono più di 10 iscritti, il congresso si può fare subito. Non servono mesi di preparazione: io credo che entro fine anno, tutta questa fase possa concludersi in modo da arrivare alle elezioni di primavera con una classe dirigente rinnovata, motivata e preparata”.

Giovanni Arena, coordinatore comunale di Forza Italia a Viterbo

Giovanni Arena, coordinatore comunale di Forza Italia a Viterbo

La diversa visione è lampante, ma non presuppone fratture. Sempre Giulio Marini: “Al coordinamento comunale e provinciale sono state nominate due degnissime persone come Giovanni Arena e Dario Bacocco, ma vorrei ricordare al senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale, che i predecessori erano stati messi lì proprio per tenere i congressi. Che cosa è cambiato? E perché? Io insisto affinché la stagione congressuale abbia finalmente inizio. In Italia si vota almeno una volta l’anno e, di questo passo, le nostre assise non si faranno mai… Non sta bene a me, ma soprattutto non fa bene a Forza Italia. Peraltro sia livello provinciale che comunale, nessuno oggi è in grado di dire chi vincerà il congresso, che potrebbe anche diventare momento di sintesi e di ritrovata unità. Chi ha paura di confrontarsi apertamente e democraticamente vuole mantenere uno status quo fatto ancora di amicizie finite, di rancori, di dissapori, di personalismi… Esattamente quello che deve essere seppellito per sempre per ricominciare a parlare di ideali politici. Penso che anche Francesco Battistoni su questo la pensi allo stesso modo”.

 

Insomma, la tregua definitiva passa attraverso il confronto congressuale. “Io faccio la mia parte – conclude Marini – come consigliere comunale di opposizione che si rende conto ogni giorno di più che l’attuale amministrazione comunale vive dei miei progetti e dei miei finanziamenti. Il cambiamento sbandierato ai quattro venti dov’è? Anzi, le cose sono decisamente peggiorate visto che ai viterbesi sono stati inflitti 11 milioni di euro di nuove tasse… Voglio che il mio partito torni ad essere protagonista, ma come pensiamo di farlo se siamo ancora legati agli schemi  e alle logiche di 5 o 10 anni fa? Basta, si facciano i congressi. Altrimenti chiederemo direttamente l’intervento di Berlusconi”.

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