Latte. Finalmente non una, ma addirittura due buone notizie.
“Non succedeva dai tempi delle lire”, ci scherza sopra qualche pastore.
Ma andiamo per ordine. Lo scorso venerdì i vertici Coldiretti hanno incontrato un folto numero di allevatori della Tuscia. Una chiacchierata leggera e distesa, utile per capire come girano le cose. Bene, a quanto pare. O comunque meglio, che già non è poco.
Trattandosi di una conversazione su pecore, capre, e prodotti da loro “estrapolati”, logico che si sia finiti a dibattere del pecorino romano. Che di cognome fa sì “romano”, ma viene prodotto anche qua, nel viterbese. Soprattutto in fascia alta, verso la Toscana. Laddove certe tradizioni casearie hanno radici sconfinate.
In provincia insomma di pecorino se ne fa, e parecchio. Il fatto poi di trovarci vicino la dicitura “romano” è una semplice volontà (anche se in molti hanno preferito altre strade) di associarsi ad una “dop”. Quella capitolina, appunto.
Ma veniamo al dunque. “Nei primi otto mesi dell’anno si è registrato un aumento del prezzo di circa il 20% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente – fa sapere Coldiretti – passando da 8.79 euro al chilo, a 9.33. A settembre i listini hanno toccato addirittura un +12,9%”.
Ora, non trattandosi di benzina, il piacevole aumento lascia intendere una sola cosa: il pecorino tira (finalmente). E sta vivendo il suo personalissimo momento d’oro. Tanto in Italia, quanto fuori. “Per quanto riguarda l’export a maggio si è registrato un aumento di venti punti percentuali – prosegue – il prezzo oltretutto è lievitato per la quarta stagione consecutiva. Addirittura il 40% in più rispetto al 2011”.
Bene. E questa era la prima buona nuova. Che però, come detto, a sua volta ha una piacevole conseguenza. “Il latte ovino di riflesso otterrà un’impennata del prezzo per la nuova stagione di produzione – spiega sempre Coldiretti – che si ritiene supererà abbondantemente 1 euro al litro, riconoscendo agli allevatori, che producono la materia prima, i sacrifici fatti dalle precedenti generazioni”.
Insomma, finalmente un intero comparto agricolo, che da tanto (troppo) tempo tira avanti tra mille incertezze e altrettante difficoltà, pare destinato a rialzare la testa. “Siamo proprio soddisfatti – commenta il presidente Mauro Pacifici – gli allevatori se lo meritano. Per tutto questo tempo hanno continuato a sfornare prodotti fantastici, nonostante i mille problemi quotidiani”.
E poi il pecorino dice che fa bene anche alla salute. Cioè, lo dicono quelli del “Times center”, in America. Sarà vero? Nessuno lo sa. Di sicuro però c’è che le caciotte stanno tornando alla ribalta. Ed il latte non dovrà più essere svenduto. E questo si, che fa bene al cuore, all’anima e al portafogli.