La corsa verso il traguardo del 5 dicembre accelera il passo ma attenzione: qui si parla della candidatura a capitale europea del volontariato, e dunque la competizione non c’è. Tutti sulla stessa barca, tutti fratelli, perché l’obiettivo – aiutare chi è rimasto indietro, chi ne ha bisogno – è più comune che mai. E unisce ancora di più.
Ora le candidature saranno analizzate, a partire da novembre, da una giuria indipendente (costituita da esponenti delle istituzioni e da esperti nel contesto del volontariato). La giuria valuterà come i comuni candidati hanno attuato le raccomandazioni contenute nella European Policy Agenda for Volunteering in Europe (Pave), documento politico pubblicato nel 2011 in occasione dell’Anno Europeo del Volontariato. La competizione ha l’obiettivo di premiare quei comuni “virtuosi” e di farne l’esempio al fine di stimolarne altri a concorrere, anche grazie allo scambio di buone pratiche.
“Non resta che incrociare le dita – dice il presidente della consulta comunale del volontariato Marco Ciorba, che per primo ha creduto alla candidatura, coinvolgendo tutte le anime del settore, le associazioni, l’amministrazione comunale, i volontari nella realizzazione del dossier – Come detto: per noi è già una vittoria essere arrivati nella ristretta cerchia delle finaliste, perché ci consente di portare all’attenzione dell’intera Unione europea il modello Viterbo, nella speranza che possa essere preso da esempio nei suoi aspetti virtuosi. Per il resto, a prescindere dall’esito della candidatura, il mondo del volontariato continua a lavorare quotidianamente in tutti i suoi campi. E sarà il primo ad applaudire il vincitore, qualunque esso sia”.
L’annuncio del comune vincitore avverrà il 5 dicembre, giornata Internazionale del Volontariato, a Lisbona, capitale Europea uscente per il 2015. C’è da ricordare che Viterbo è in finale anche per il titolo del 2017, con altri otto comuni.