La vicenda di Bomarzo Esoterica che saluta e se ne va, lasciando a metà anche gli eventi programmati, assume ormai connotati sempre più politici. Dopo le accuse della minoranza consiliare, stavolta è il gruppo di maggioranza a prendere carta e penna e a rilanciare. “A distanza di poco più di quattro mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione – si legge in una nota – Bomarzo ha ospitato numerosi eventi culturali patrocinati dallo stesso comune. Dalla rassegna musicale in onore del musicista Giuliano Valori, al Masterclass di Pianoforte; dalla mostra nazionale di Patchwork al convegno sul Warka Water Projet dell’architetto Arturo Vittori di fama internazionale. Eventi che hanno riscosso un grande successo e registrato una numerosa partecipazione di pubblico e che hanno sempre visto la partecipazione dell’intera maggioranza. Al contrario, sempre assenti i consiglieri di minoranza, coloro che si professano fautori e sostenitori della cultura. In ultimo, abbiamo accettato l’invito della Rete Ambientalista del Centro Italia di svolgere la kermesse Bomarzo Esoterica nel nostro territorio, in quanto il ricco programma sarebbe stato un’ottima occasione per l’intera comunità, attività commerciali comprese”.
“Continueremo – aggiunge la maggioranza – a promuovere la cultura, nelle sue numerose sfumature, strumento di crescita fondamentale per il nostro paese, al contrario della passata amministrazione che in cinque anni poco o niente ha fatto in campo culturale. A breve verranno presentati alla stampa altri importanti appuntamenti in programma nei mesi di novembre e dicembre, con particolare attenzione alla storia, alla promozione dell’artigianato artistico e dell’enogastronomia locale”.
“Concludiamo con una piccola precisazione sugli ascensori presenti sul territorio di Bomarzo, scelta infelice della passata amministrazione: non sono in funzione dallo scorso aprile, il nostro insediamento, va ricordato, è avvenuto il 1° giugno 2015. Qualcuno, forse, dovrebbe informarsi meglio prima di fare certe affermazioni: peccato, ma evidentemente la cultura non appartiene a tutti”.