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A Natale non solo Macchina di S. Rosa

Il Comune lavora su diversi fronti, soldi permettendo

La Macchina di Santa Rosa smontata e impacchettata

La Macchina di Santa Rosa smontata e impacchettata

Da Milano hanno già scritto al Comune: “Guardate che sabato Expo finisce e noi iniziamo a sbaraccare subito. Perciò venitevi a riprendere la vostra cosa qui”. La cosa, è chiaro, è la Macchina di Santa Rosa, piazzata dallo scorso maggio nel giardino del padiglione di Eataly, per la mostra Tesori d’Italia firmata da Vittorio Sgarbi. Con tutti i relativi ritorni d’immagine – anche soltanto a livello di curiosità – che ne sono conseguiti per Viterbo e per la sua tradizione più importante.

Dunque, bisogna smontare Fiore del cielo e riportarla a casa. Operazione non troppo complicata, visto che il modello firmato da Arturo Vittori è gia stato composto e ricomposto una dozzina di volte prima e dopo ogni suo trasporto per le vie della città. Il bello verrà quando la Macchina tornerà a Viterbo. Come anticipato da Viterbopost, infatti, le intenzioni di Palazzo dei priori sono quelle di tributare un saluto straordinario ad una Macchina già storica, perché la prima ad uscire dalle mura cittadine e a restare così a lungo esposta ad un pubblico mondiale, i 21 milioni di visitatori di Expo. L’idea è quella di metterla in piazza del Plebiscito, esattamente tra la sede del Comune e quella delle Prefettura. Un luogo altamente simbolico, in un periodo – quello prenatalizio – che capita a fagiuolo, visto che l’8 dicembre si aprirà il giubileo della misericordia voluto da papa Francesco. A quel punto la piazza diventerebbe un vero e proprio salotto, luogo di incontro dei viterbesi e vetrina della città per i turisti. E non è detto che oltre a Fiore del cielo non si piazzi anche qualche altra attrazione, diciamo così, che possa valorizzare la zona e renderla viva per tutto il periodo, insieme alla necessaria chiusura del traffico veicolare. E’ probabile che l’albero di Natale (non l’abete vero dell’anno scorso, ma il modello illuminato e di alluminio, illuminato, che fu utilizzato due anni fa) sia spostato allora nell’altra piazza simbolo di Viterbo, piazza San Lorenzo. Una scelta motivata dal fatto che Palazzo papale è uno dei posti più fotografati della città, scelto dai turisti per i classici selfie, e allora per qualche settimana, insieme agli archi storici e alle trifore, si potrebbe variare un po’ lo skyline con un albero dallo stile moderno, che già a piazza del Comune aveva ottenuto molto successo tra i visitatori.

Altro giro, altra piazza. Al Sacrario (o forse a piazza Unità d’Italia) dovrebbe tornare la pista per il pattinaggio sul ghiaccio che fino a qualche anno era una piacevole novità del centro storico, salvo poi essere relegata fuori le mura, in un posto un po’ anonimo – e anche puzzolente – come Valle Faul, sopra l’Urcionio.

Leonardo Michelini e Vittorio Sgarbi

Leonardo Michelini e Vittorio Sgarbi

Ma il vero colpo a sorpresa è l’evento più strettamente culturale, quello che dovrebbe (almeno nelle intenzioni) richiamare il turismo più di qualità, semmai ne esista uno. Cioè la mostra d’arte, ormai un classico del Natale sotto l’amministrazione Michelini. Dopo Del Piombo (a Palazzo dei priori) e Stern (alla chiesa del Gonfalone) di due anni fa, e l’esposizione diffusa dell’anno scorso con Sacro e Profano, stavolta si lavora su qualcosa di diverso, anche se si mantiene il massimo riserbo e soprattutto si cerca di capire quanti fondi siano disponibili per gli eventi natalizi senza intaccare troppo le asfittiche casse pubbliche. Anche in questo caso, però, potrebbe tornare fondamentale il buon rapporto che si è instaurato con Vittorio Sgarbi.

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