Se ne era già parlato, su queste colonne. Chiamando in causa il piansanese Tonino Brizi. Uno che produce formaggi da una vita (e prima di lui suo padre, suo nonno, e numerosi altri avi), e che allo stato attuale delle cose è più preoccupato che mai. “Per fare il cacio ci vuole il latte – le sue parole – e ci vuole di mantenere vive le tradizione tramandate da centinaia di anni. Tutto qua”.
Il discorso fila. È logico, lineare, pulito. E quindi, come ogni cosa fatta come cristo comanda, in Italia si sta pensando di stravolgerla e quindi di aprire le porte al latte in polvere. Annullando, di fatto, una delle tipicità che contraddistingue e regge in piedi l’economia dello Stivale. In favore poi di cosa, ancora non si è capito. Ma questo è un altro discorso. Sull’argomento si sono espressi un po’ tutti. E, una volta tanto, in modo ordinato e concorde. Della serie: “Ha ragione Tonino”.
E l’ennesima conferma è fresca di pensata. Pure Slow food ha deciso di farsi sentire. Lanciando una petizione on-line al fine di evitare l’entrata delle polveri. “Confartigianato è al fianco proprio di Slow food – dicono i vertici aziendali viterbesi – è determinante supportare la campagna a salvaguardia della legge 138 del ’74. Siamo l’unico Paese in Europa che trasforma esclusivamente latte appena munto, e così dobbiamo continuare a operare”.
Son già oltre 130mila le firme raccolte sulla piattaforma “change.org” (la stessa dove si intende salvare Civita di Bagnoregio, per intenderci). Ma non solo in modalità attiva si può sottoscrivere il patto. Il proprio nome infatti si appone anche su cartaceo. Confartigianato è attualmente presente col suo Italian makers village al Fuori Expo di Milano, e volentieri presta una penna a chi intende dargli una mano. Da domani a sabato inoltre ci sta l’evento “Cheese”, a Bra, preciso preciso col tema trattato.
“La nostra associazione – spiega Andrea De Simone, direttore di Confartigianato Viterbo – si adopera quotidianamente a sostegno della qualità dei prodotti artigiani ‘Made in Italy’. Quella qualità, requisito invidiato da tutto il mondo, che rappresenta un baluardo intoccabile delle nostre produzioni. È quantomeno doveroso, dunque, supportare questa campagna”.