Parte oggi la transumanza. Anzi, parte oggi Transumando. E sarà un viaggio coi controfiocchi (per rimanere educati).
Attori protagonisti: trenta butteri, un branco di puledri e una ventina di vacche maremmane, venti fattrici camarghesi, un nutrito gruppo di “Gardians della Camargue” (altri butteri, ma dal nome e dalla provenienza esotica), un centinaio di pecore.
E via, in marcia, da stamani e fino al 20 di settembre.
Il via è previsto dal parco naturalistico e archeologico di Vulci. Dove per due giorni si terranno una serie di iniziative che rievocaranno la tradizione del lavoro del buttero, con i cavalli e il bestiame. Si arriverà, attraversando Lazio e Toscana, a Siena, sulle rotte della lentezza e della tradizione.
L’evento si sposta in Maremma dopo l’enorme successo ottenuto a Marsiglia. “Ed è per noi un vero onore ospitarlo – attacca il sindaco di Montalto, Sergio Caci – Quando si trova tanto entusiasmo e passione, il compito delle amministrazioni pubbliche è quello di affiancare, sostenere e incoraggiare un tale lavoro. Transumando ci insegna che ogni barriera è abbattuta. I cavalieri e gli animali vengono salutati dalle comunità che lasciano per essere accolti, dopo un lento cammino, da quella successiva. Cade ogni muro, si prende consapevolezza del paesaggio troppe volte percorso con distrazione. Mi auguro che i nostri territori rispondano con lo stessa forza con cui hanno risposto i nostri vicini francesi”.
La carovana attraverserà le vie di Montalto fino ad arrivare ad Arezzo, facendo sosta ad Albarese (Grosseto), San Galgano-Chiusdino (Siena) e Siena stessa, dove sfilerà nelle strade della città. Nei luoghi di sosta saranno ricostruiti gli accampamenti, veri e propri villaggi di tende, per ritornare alla memoria degli improvvisati ricoveri d’un tempo.
Negli stessi villaggi sarà previsto l’accesso al pubblico e verranno organizzati mattina e sera animazioni e spettacoli equestri con artigiani, musicisti, cantanti in prosa e sbandieratori. Sarà possibile infine degustare la tipica cucina della transumanza. Antichi sapori che univano sapientemente terra e mare.