Doveva portare chiarezza, e invece va a finire che l’incontro col ministro Delrio sulla Trasversale ha aumentato la confusione. Non soltanto tra coloro che erano presenti in sala, e che hanno accolto con delusione (eufemismo) le poche certezze fornite dall’ospite sui tempi di realizzazione di questa opera. No, che le cose non siano nitide lo dimostra anche la lettura dei giornali del giorno dopo. Basta mettere a confronto le locandine – o le “civette”, come le chiamano gli animalisti – dei due quotidiani cartecei della Tuscia, una l’opposto dell’altra.
Il Messaggero: “Trasversale, Delrio frena: ‘Per ora non ci sono i soldi’. Bene, in effetti il ministro reggiano ha detto qualcosa del genere, che ciò gli oltre 400 milioni di euro, mica bruscolini, non sono stati ancora finanziati.
Il Corriere di Viterbo: “Trasversale. L’impegno del Governo. Finanziamento entro due anni”. Giusto, Delrio ha detto anche questo, ha ipotizzato il 2018 come data per il progetto definitivo, specificando molto renzianamente che però “bisognerà correre tutti insieme”.
Dunque, chi ha ragione? Questa Trasversale si farà o non si farà? Per citare Verdone: la volemo o non la volemo? E quanto ancora dovremo aspettare per vederla completata, visto che – come ha ricordato il deputato Giuseppe Fioroni – l’attesa dura da quarant’anni? L’impressione è che neanche il ministro lo abbia saputo spiegare, o magari non essendo in grado di dare certezze si è rifugiato nella solita supercazzola che ha confuso tutti. Stampa compresa. E per una volta la colpa non è dei soliti giornalisti che travisano i fatti: il problema, qui, è proprio la mancanza dei fatti. Aspettando nuovi sviluppi urge scorta di aspirina: non unirà Cinelli all’Aurelia, d’accordo, ma guarisce dal malditesta. Ne abbiamo bisogno tutti, forse pure Delrio…