“Rifacimento della pista del camposcuola, c’è una fine alle promesse?”. Se lo chiedono, in maniera retorica ma fino ad un certo punto, i tecnici di atletica sparsi per la provincia di Viterbo, ultima voce – ma non in ordine di importanza, sia chiaro – ad esprimersi su una criticità che da anni affligge ormai la disciplina regina, almeno a livello locale.
La storia è nota: il fondo dell’anello di strada Santa Barbara è usurato. Anni di intemperie e mancati interventi da parte del Comune (che è proprietario dell’impianto) hanno ridotto la pista in condizioni pietose, e pericolose per gli atleti che lì gareggiano o si allenano. E nonostante i soldi per intervenire ci siano (una vecchia somma accantonata dall’ex amministrazione comunale e recuperata dall’attuale), vuoi per una ragione, vuoi per un ritardo, vuoi per il patto di stabilità, finora tutto è rimasto fermo. Nonostante, anche durante la discussione dell’ultimo bilancio di Palazzo dei priori (parliamo di fine agosto) sia stato ribadito che i lavori sarebbero partiti a breve.
I tecnici, però, non si fidano delle rassicurazioni dell’assessore ai Lavori pubblici Alvaro Ricci: “Sarà veramente così? – si domandano gli allenatori dei talenti viterbesi delle varie specialità – Difficile prevedere quello che succederà; troppe volte, infatti, le speranze e le aspettative degli sportivi e di noi tecnici viterbesi sono state disattese Che sia la volta buona? Nel frattempo un manipolo di grandi appassionati facenti capo alla Fidal viterbese ha permesso il mantenimento e la gestione ottimale di una pista che ormai da alcuni anni è difficile riconoscere come tale”.
Di qui, il senso di frustrazione: “Per quanto ancora sarà negata a noi sportivi la gioia di poter calpestare una pista degna di questo nome? – dicono gli allenatori – Che cos’altro si devono inventare la Fidal provinciale, noi tecnici, le società del capoluogo per tenere viva l’attività e l’atletica? Sorge il dubbio che ci sia scarsa volontà e scarso interesse, delle Giunte che si sono succedute in questi anni, di assecondare la propensione fortemente sportiva di tutti i cittadini, visto che l’impianto è da sempre frequentato da gran parte della popolazione, ivi comprese le scuole, a titolo gratuito o con prezzi sociali. A queste e a tante altre domande dovrebbero rispondere tutti i politici che si sono succeduti e hanno cavalcato, forse per altri scopi, i successi di un’atletica viterbese, che non si è mai arresa alle difficoltà e che quindi pretende rispetto”. Nella speranza che l’attesa possa durare soltanto per la pausa delle attività outdoor, che coincide poi con l’inverno. Per primavera, la nuova pista sarà pronta, o saranno ancora promesse?
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