15112024Headline:

Oui, je suis pronto per il gemellaggio

Viterbo - Avignone, appena presentato un progetto europeo. Si parte con una mostra

Il Palazzo papale di Viterbo

Il Palazzo papale di Viterbo

Ci siamo. Da un punto di vista spazio-temporale si è finalmente giunti al “doppo santa Rosa“.
Senza nulla togliere ai festeggiamenti in onore del Trasporto, dei facchini, delle tradizioni, e via discorrendo, la città (superata la sbornia emozionale) pian piano si rimette in moto.
Da un lato i comuni mortali tornano al lavoro (beato chi ce l’ha). Dall’altro gli apparati istituzionali si riaffacciano alla burocratica routine.
Così, posti in un cassetto ciuffi e cravatte, si può parlare nuovamente di gemellaggio. Quale? Ma come quale, quello con Avignone. Appena lo scorso maggio una delegazione francese era capitata all’ombra della Palanzana. I due sindaci (e relative delegazioni) si erano stretti la mano. E le pratiche di matrimonio erano state rinviate, appunto, al dopo Santa Rosa. “In realtà avevamo invitato la prima cittadina ad assistere al Trasporto – dice l’assessore Tonino Delli Iaconi, che si sta occupando della cosa – ma aveva degli impegni improrogabili. Ha ringraziato, e promesso che magari verrà in futuro”. Insomma, il tre settembre scorso a Palazzo dei priori i cugini non c’erano. Nel senso fisico del termine. Ma almeno erano stati avvisati.
Ed ora, come andranno avanti le trattative? “Il 31 agosto abbiamo presentato un progetto condiviso – prosegue Tonino – scadeva il primo del mese seguente. Ce l’abbiamo fatta, nonostante i mille impicci in corso. Il contenitore si chiama ‘Europa per i cittadini’, ed è più che altro un passo istituzionale. Nel senso, in ballo ci stanno solo 20mila euro. Quindi si è puntato più al riconoscimento effettivo che ai soldi”.
Perfetto. E che ci sta scritto dentro? “Si apre con la cronistoria del passato recente, le due ospitate – ancora lui – e poi si apre al 2016. Primo impegno previsto ad aprile”.

E il Palazzo papale di Avignone

E il Palazzo papale di Avignone

Ed ecco la notizia. In primavera infatti, qua nel capoluogo della Tuscia, si aprirà la mostra “Viterbo e Avignone, gemelli pontefici”. Scenderanno per l’occasione una cinquantina di rappresentanti d’oltralpe. E altrettanti, insieme a tutta la mostra, faranno a seguire il percorso inverso.
“In contemporanea ci sarà anche uno scambio di opere teatrali – aggiunge l’assessore – un reading bilingue, destinato chiaramente a stare sui due palcoscenici. E, per non farci mancare nulla, faremo incontrare pure le piccole e medie imprese. Vino, olio, nocciole e attività estrattive”.
Ultima sinergia, sempre primaverile, sarà quella dell’università. “In realtà già da un po’ le due sedi si stanno confrontando – chiude Delli Iaconi – quindi si vuole solo ratificare il connubio. Arrivare ad una convenzione nero su bianco”.
Tutte le attività infine, per non rimanere una “cosa a due”, avranno un taglio internazionale (perciò turistico) attraverso un apposito sito internet del gemellaggio. Che si aggiornerà ad ogni puntata.

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