Il tratto finale di via Gran Sasso, al Murialdo
Il Gran Sasso è una montagna brulla, arida, impervia, la più alta degli Appennini. Gran Sasso, la via, è una strada di un quartiere residenziale di Viterbo sporca, abbandonata, dove la vegetazione cresce rigogliosa, stile giungla tropicale. Senza che chi dovere sembra occuparsene né preoccuparsene.
Siamo al quartiere Murialdo, già finito al centro delle segnalazioni dei residenti per parecchie ragioni (marciapiedi impraticabili, piazzali sporchi, cartelloni pubblicitari pericolanti come in via Ippolito Nievo). Via Gran Sasso è una traversa cieca di via Monti Cimini, all’inizio c’è il PalaVolley, la palestra utilizzata dalle squadre di pallavolo della città. Poi le case: villette a schiera e palazzi. In fondo la strada s’allarga leggermente in uno spiazzo e poi finisce contro un muro di cemento, insozzato di graffiti.
Sulla destra, invece, ecco lo scempio: erbacce e rovi, addirittura canneti. La vegetazione cresce selvaggia ed è ancora più imbarazzante il confronto con il terreno confinante, che è privato (c’è una recinzione a dividere) e dunque curatissimo, erba corte, pulizia ovunque. Qui no: nella parte pubblica c’è il delirio, e tanta immondizia. Le solite bottiglie di birra (Tennent’s, purtroppo vuote). L’immancabile busta del fast food. Fazzolettini sporchi, resti di chissà quale attività corporale o sessuale venuta a svolgere in questa strada.
“E’ uno schifo – dicono i residenti della zona che hanno segnalato lo stato d’incuria a Viterbopost – Qui non si vede mai nessuno a pulire, come se via Gran Sasso non esistesse, eppure anche noi paghiamo le tasse, e che tasse, visti gli aumenti decisi dall’amministrazione comunale. Va bene la maleducazione e l’inciviltà di chi viene qui a fare i comodi suoi, ma non c’è un minimo di controllo o di pulizia. La parte finale della strada è abbandonata a sé stessa, e anche noi ce ne teniamo alla larga visto che spesso abbiamo visto anche serpenti che si nascondono nell’erba alta. Cosa dobbiamo fare per avere un minimo di decoro?” Giriamo la protesta degli abitanti agli assessori competenti: Raffaela Saraconi (Verde pubblico) e Andrea Vannini (Ambiente) e aggiungiamo le immagini dello scempio.
