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“Se fossi di Viterbo avrei preso la patente…”

Tra i 18enni l'auto non è più una priorità. E Mentana dice che

Enrico Mentana, ospite fisso a Caffeina

Enrico Mentana, ospite fisso a Caffeina

C’è la torta, sul tavolo. Diversa birra di fianco. E non manca certo la buona compagnia. Gli amici migliori, quelli dell’adolescenza. O forse i peggiori, per dirla alla Capossela. Un dettaglio, però, è quello che conta più degli altri. E non si sta parlando della papabile presenza della biondina che fa girare la testa alla scuola intera. No, ciò che rende unica la serata è che ogni cosa risulta tinta, stucchevolmente, di verde. Tovaglioli, addobbi, bicchieri, piatti, confetti.
L’occasione, logico, è il più classico dei diciottesimi. E l’occasione di un diciottenne, attesa come niente altro, è di poter (finalmente) prendere la tanto agognata patente.
Questa la prassi, almeno fino a qualche anno fa. Prima dell’avvento di Facebook, dei voli economici, della riscoperta della bici o del divano. Gli ultimi dati però, soprattutto in Europa, parlano chiaro: raggiunta la maggiore età a papà e mamma come regalone si chiede lo smartphone, il viaggio, il pc, la digitale, e sempre meno l’auto. E in Italia le cifre confermano la tesi: in dieci anni quasi centomila neopatentati in meno.
Il tema è pertanto attuale. Se ne è parlato proprio ieri sul Corriere della Sera in una lunga e piacevole intervista ad Enrico Mentana. “Sono cresciuto a Milano – apre ‘mitraglietta‘- Il sabato avevo altro da fare…”. Ed ora, a sessant’anni suonati, eccolo che si ritrova ancora senza tagliandino rosa. Felice della sua scelta. Orgoglioso di aver contagiato anche un figlio.

L'incredibile e stracolmi parcheggio per bici di Amsterdam

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La chiacchierata prosegue però, e svela anche il perché di questo articolo. “Certo – aggiunge – fossi nato a Tortona, Caltanissetta o a Viterbo, la mia prospettiva sarebbe stata diversa”. E qui spunta alla grande la profonda conoscenza del nostro territorio (ma anche del Piemonte orientale, e della Sicilia profonda…), da parte del frontman di La7. Il direttore infatti è solito capitare nel capoluogo all’ombra della Palanzana, che lo ha consacrato come colonna storica del festival estivo Caffeina.
Si sarà quindi ben reso conto che da queste parti si sale in macchina anche per andare sotto casa a prendere un caffè. Ora, magari è solo un pessimo vizio (anzi, lo è), ma certamente è pure una faccenda in un certo senso “culturale”. E di sicuro l’alternarsi di salite e discese non aiuta le due ruote. Se non motorizzate. Ai quattordici il motorino è d’obbligo. Ai diciotto la vettura una conseguenza. E l’idea di frequentare i trasporti pubblici è e rimane una follia programmatica.
Utopia.

E questa è Viterbo. Punto (nel senso dell’utilitaria Fiat?). E pure Mentana il milanese se ne è accorto.

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