Luca se ne andò nella fredda serata di una domenica di febbraio. Aveva 16 anni. Sembrava una banale influenza, un po’ di febbre, un po’ di stanchezza. Per tutta la settimana precedente non aveva partecipato agli allenamenti della sua squadra, gli Allievi provinciali del Castel Sant’Elia. E chissà quanto deve essergli costato… Lui che amava il calcio, lui che tifava per la Juventus, lui che adorava Del Piero. No, non era influenza. Nel suo corpo di adolescente forte, covava un nemico indomabile: meningite fulminante, dicono i medici. Un qualcosa che arriva e devasta tutto, sino all’epilogo. Lo stavano portando in eliambulanza al Gemelli quando si accorsero che ormai non c’era più nulla da fare. I parenti s’erano già avviati in macchina, ma l’elicottero non partì mai.
Il ricordo, affettuoso e struggente, di Luca Graziosi non si è mai sopito. Anzi, con il passare dei mesi si è ampliato con una tenerezza e una costanza che, in qualche modo, leniscono l’infinito dolore dei genitori: papà Gilberto e mamma Tamara. “I ragazzi del cielo hanno lasciato il cuore sulla terra. I ragazzi della terra hanno il cuore in cielo…” ha postato l’altro giorno Francesca sulla bacheca Facebook che è rimasta aperta e che registra quotidianamente le parole, le immagini, i filmati di quanti lo conobbero e gli vollero bene. E come si faceva a non voler bene ad un ragazzone timido e allegro, incapace di tenere il muso con chiunque per più di venti secondi… “Passeranno giorni, mesi e anni, ma il ricordo di una persona speciale rimarrà sempre nel cuore”, scrive Kiara. Ma ci vorrebbe un libro per riportare tutto quello che è stato scritto da quella maledetta domenica di sei mesi fa.
Il Castel Sant’Elia era la sua società da sempre, salvo la parentesi di un anno al Civita Castellana Calcio Giovanile dove s’era trasferito per seguire Vincenzo Rosella, l’allenatore che lo aveva guidato nella Rappresentativa provinciale Giovanissimi che vinse il titolo regionale due anni fa: un momento fondamentale nella breve esistenza di Luca Graziosi che indossava la maglia numero 18, recuperata a tempo di record dalla Federcalcio di Viterbo e appoggiata sulla bara ricoperta di fiori bianchi il giorno dei funerali. E la Figc volle anche ricordare quello splendido ragazzo dedicandogli la terza edizione di Stradacalciando in piazza del Teatro a Viterbo.
Oggi il Castel Sant’Elia festeggia i vent’anni della fondazione con il primo Memorial Luca Graziosi (il cui nome è entrato ufficialmente anche nella ragione sociale del club). Si comincia alle 15,30. Dopo la cerimonia per scoprire la targa a lui dedicata, si giocherà un triangolare (tre tempi da 30′ ciascuno) fra gli Allievi del Castel Sant’Elia, del Civita Castellana Calcio Giovanile e una selezione di amici. Poi le premiazioni e un rinfresco. Ci saranno il sindaco Rodolfo Mazzolini, il presidente della Figc provinciale Ermanno Todini, il consigliere regionale del CrLazio Renzo Lucarini. Ci saranno soprattutto coloro, e sono davvero tanti, che continuano a voler bene a Luca.