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La Roma Nord taglia i treni e sceglie i bus

Nel nuovo orario (in vigore da oggi) ben 7 corse si effettuano su strada

 

La stazione di Viterbo...

La stazione di Viterbo…

Quello che state per leggere sul nuovo orario della Ferrovia Roma Nord (in vigore da oggi), darà luogo ad una miriade di critiche ed osservazioni. Considerato che esiste la libertà di esprimere le proprie opinioni, in questo scritto riporto solo le impressioni mie personali che potranno o meno essere condivise. Non si vuole insomma ricorrere ad aforismi o ad assiomi.

La prima cosa che risalta agli occhi ed appare anacronistica, è l’utilizzo di bus in ben sette corse, nella tratta extra urbana. L’antropizzazione dell’uomo sulla natura, marcia inesorabile. L’utilizzo di mezzi altamente inquinanti come i bus appare inopportuno, cosa che un ambientalista serio non può che denegare.

Gli autobus delle ore 11,10 – 17,35 (con partenza da Montebello, destinazione Catalano) e l’autobus delle ore 12,45 (con partenza da Catalano e destinazione Viterbo) sono inconcepibili. Per quanto concerne il Viterbese, i bus in partenza da Viterbo alle ore 14,25 – 20,00 (destinazione Catalano) e delle ore 16,00 – 21,40 (con partenza da Catalano e destinazione Montebello sono) assolutamente eccepibili.

Una ferrovia deve essere una ferrovia e non un misto di treni e corriere.

Inoltre, scendendo nei dettagli non sono acritiche le fermate proposte per questi bus. Per la maggior parte la vicinanza delle fermate alle stazioni, non crea grossi disguidi agli utenti della ferrovia. A Civita Castellana,  la fermata del bus è posta in via Togni, però viene indicato come punto di riferimento il viale d’accesso alla stazione FS, creando qualche perplessità. A Fabrica di Roma, la fermata posta all’angolo della strada provinciale 27-71 altezza passaggi a livello della ferrovia ATAC, può creare qualche disorientamento. A Corchiano lo spostamento al centro paese (strada prov. 29 angolo via Roma) ed a Vitorchiano (strada prov. 31 angolo via Gramignana) può creare senza dubbio ulteriori problemi.

Come affermano poi alcuni pendolari, non è improbabile che molte di queste corse effettuate su strada, come è successo in precedenza, finiscano nel nulla, cioè vengano soppresse.

L’orario previgente con scadenza 6 settembre 2015, come gli orari precedenti, aveva ben cinque treni che da Roma arrivavano fino a Viterbo e viceversa. Ora esiste uno “spezzatino” di percorrenze ove nessun treno raggiunge Viterbo direttamente. Certo impiegare due ore e trentasette minuti per raggiungere da Roma, Viterbo per un percorso di 102 chilometri è tanto. Però non viene considerato il numero di paesi che tocca questa ferrovia, il fatto che arrivi direttamente nel centro di Roma, a piazzale Flaminio ed a Viterbo, nei pressi di Porta Fiorentina a due passi dalla stazione delle FS. Come attuato dalle Ferrovie dello Stato, la prima fase dello smantellamento di una ferrovia consiste nel sopprimere le corse dirette (vedi Roma – Viterbo e viceversa), sostituire alcune percorrenze con corriere, sopprimere improvvisamente molte corse al fine di “defidelizzare” l’utenza (cosa già in atto da anni nel Viterbese), non controllare affatto l’evasione tariffaria. In pratica si fa di tutto per sopprimere questa ferrovia, non sostituendo e spendendo un euro per il materiale rotabile, costringendo gli utenti e il personale dipendente a vedere con sollievo un suo smantellamento.

Eppure Viterbo sta perdendo un altro collegamento importante con la “capitale”. Con treni adeguati, con un armamento idoneo, nel 1940 – 1941, come ha riferito in un precedente articolo il dott. Stefano Panella, fu studiato dalla Breda un elettrotreno in grado di coprire 102 chilometri in un’ora e quarantacinque minuti.

...e quella di Roma

…e quella di Roma

I collegamenti che offrono FS con Viterbo, non sono certo entusiasmanti.

Se si segue a puntino l’orario delle Ferrovie dello Stato, per chi abita a Roma nord, è previsto un viaggio di due ore e quarantaquattro minuti.  Ecco il riepilogo di seguito:

ore 06,15 Roma Aurelia                (partenza)                          ore 06,20 Roma San Pietro          (arrivo)

ore 06,51 Roma San Pietro          (partenza)                          ore 08,44 Viterbo Porta Rom.    (arrivo)

ore 08,49 Viterbo Porta Rom.    (partenza)                         ore 08,59 Viterbo Porta Fior.      (arrivo)

 

In alternativa (due ore e quarantuno minuti di viaggio)

ore 07,31 Roma Aurelia               (partenza)                          ore 07,33 Roma Termini               (arrivo)

ore 07,58 Roma Termini             (partenza)                          ore 08,39 Orte                                  (arrivo)

ore 08,46 Orte                              (partenza)                          ore 09,42 Viterbo Porta Fior.      (arrivo)

 

In alternativa (due ore e trentuno minuti di viaggio)

ore 08,09 Roma Aurelia              (partenza)                          ore 08,40 Roma Termini               (arrivo)

ore 08,58 Roma Termini               (partenza)                          ore 09,52 Attigliano Bomarzo     (arrivo)

ore 10,00 Attigliano Bomarzo     (partenza)                          ore 10,40 Viterbo Porta Fior.      (arrivo)

 

Altri treni impiegano meno. Il treno delle 10,33 che parte da Roma S. Pietro ed arriva a Viterbo Porta Romana alle ore 11,43 impiegando un’ora e quaranta minuti.

Gli altri treni delle ore 11,03, delle 12,03, delle 13,03 impiegano da Roma circa un’ora e quaranta minuti giungendo a Viterbo Porta Romana.

Non considerando che il bacino di utenza della Ferrovia Roma Nord è maggiore rispetto alla ferrovia Roma – Capranica – Viterbo e le ragioni “suestese”, la nostra ferrovia rappresenta uno stereotipo di grande interesse storico e valore paesaggistico. A differenza delle Ferrovie Svizzere che attraversano montagne di inestimabile attrazione e che sono prive di monumenti ed arte, il nostro trenino passa una miriade di paesi e paesini che ci portano dall’età del bronzo ai giorni nostri.

La ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo

La ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo

Mentre sulla Trento – Malles si organizza il treno dei Castelli, si rende attiva la linea con innumerevoli manifestazioni ed attrazioni, si contrasta l’evasione tariffaria in maniera drastica, qui nel Lazio si smantella e si distrugge. Come riporta una nota del gestore della Ferrovia, sono aumentate le corse urbane che passano a dieci in più rispetto all’orario invernale dello scorso anno.

Quello che fa ridere, che viene posto come una conquista è la seguente nota: “Ad integrare l’orario ferroviario extra urbano saranno attive anche sette corse bus extraurbane sulla direttrice Montebello-Viterbo e viceversa”.

E’ ora che Viterbo, la Tuscia, i suoi sindaci, i suoi abitanti comincino ad alzare la voce nei confronti di una “gestione regionale” che vuole tagliare e togliere tutto alle sue province.

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