Ogni tanto, non spesso, capita di imbattersi in una notizia positiva in una terra, la Tuscia, che in verità ne produce ben poche. La settimana appena trascorsa è stata contrassegnata da una vicenda che merita (ed ha già avuto) gli onori delle prime pagine, almeno da parte di coloro (che non sono poi tantissimi, anzi) che non si fermano alle apparenze e cercano di capire invece di appendersi al copia-incolla come sempre più frequentemente accade di vedere in organi che vorrebbero essere di informazione, ma che in realtà sono soltanto di riproduzione di veline e comunicati. Ma questo è un altro discorso che, se approfondito, rovinerebbe definitivamente la domenica, il mese, l’anno… Lasciamo perdere.
Tornando invece alle positività, non si può non rilevare con soddisfazione il “matrimonio” tra il marchio Terra di Tuscia e la Stella Azzurra di basket. Che non è un semplice accordo commerciale: io ti do un po’ di soldi e tu sulle magliette dei tuoi giocatori (e anche sui biglietti o sulle tessere degli abbonamenti) metti il mio logo. Questa è la lettura superficiale, alla quale peraltro la gran parte degli osservatori si è attenuta. Un esame appena più diligente permette invece di rilevare un esempio virtuoso di sinergia tra le forze più vitali dell’imprenditoria locale e, nel caso specifico, del settore sportivo.
Operazione compiuta in primis da Terra di Tuscia, capace di mettere insieme e di far lavorare in una direzione univoca anche strutture alberghiere che, fino a qualche anno fa, si facevano una guerra e una concorrenza spietate. D’accordo, piccolo è bello, ma spesso (soprattutto di questi tempi) non basta: allora, bisogna ragionare e operare tutti insieme, superando steccati e barriere che alla resa dei conti avevano solo un potere frenante alla crescita e all’espansione. In sintesi, all’offerta globale. Tanto per fare un esempio concreto: se l’acqua termale scarseggia, se ci sono (e ce ne sono tanti…) attingimenti abusivi, il problema è di tutti e va affrontato con coralità di intenti. Mettere a sistema (come si suole dire) queste forze, unendole ad altri operatori del territorio che agiscono in settori differenti ma connessi tra loro, è stata un’operazione coraggiosa e intelligente. Che sta dando frutti e che ancora di più ne darà in futuro se si continuerà ad operare con sentimento comune.
Il passo successivo è rappresentato dalla scelta di sponsorizzare la realtà sportiva più importante del capoluogo. Non se ne abbiano a male gli appassionati di calcio (categoria alla quale appartiene anche chi scrive), ma oggi la realtà è questa: la Stella Azzurra gioca in B, che equivale alla Lega Pro, mentre la Viterbese (purtroppo) è ancora serie D. Ecco, dunque, il “matrimonio”: alcune delle eccellenze del sistema imprenditoriale viterbese si accoppiano con una delle eccellenze del mondo sportivo. Unione da benedire e da indicare come strada maestra da percorrere. E’ solo il caso di aggiungere: finalmente.
Buona domenica