Venerdì prossimo alle 18, presso la Biblioteca Comunale di Acquapendente, è in programma un incontro informativo sulla geotermia, ed in particolare sui pericoli derivanti dalla costruzione di impianti geotermici sull’Altopiano dell’Alfina. L’incontro, dal titolo “Perché no alla geotermia”, è organizzato dall’amministrazione comunale di Acquapendente insieme alle forze politiche della città ed ai comitati del territorio.
Le centrali geotermiche previste presentano numerose problematiche: sono speculazioni economiche (società private ricevono altissimi incentivi pubblici, che incidono oltre il 20% sulle bollette che paghiamo); non producono energia pulita (i fluidi geotermici contengono acido solfidrico, mercurio, arsenico, radon, CO2, boro, ammoniaca e rischiano di inquinare le falde idriche, attraverso i pozzi di perforazione che scendono oltre i 4 km di profondità); non sono fonti sostenibili né rinnovabili (i pozzi d’estrazione possono ridurre il 70% della loro portata in 10 anni, per poi esaurirsi completamente: nuove perforazioni sono necessarie e i vecchi pozzi vengono abbandonati); sono rischiose (estrazione e reiniezione ad alte pressioni di questi fluidi aumentano il rischio di terremoti e l’abbassamento dei terreni, causando una riduzione delle risorse idriche: ad esempio l’acquifero del Fiora si è abbassato dagli anni ’70 di oltre 200 m); non servono (l’energia prodotta da fonti rinnovabili è già sufficiente e queste centrali, automatizzate e gestite da pochi addetti specializzati, non creano occupazione).
Le Regioni Umbria, Lazio e Toscana rilasciano decine di permessi per esplorazioni geotermiche fino a 4 km di profondità, senza considerare che il rispetto dell’ambiente, dell’archeologia, dell’agricoltura, dell’artigianato e del turismo sono le nostre risorse e le fondamenta della nostra cultura.