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“Experience Etruria, spirito di Expo”

La presentazione del progetto a Milano col ministro, sindaci e amministratori dei 18 comuni

L'intervento del sindaco Michelini

L’intervento del sindaco Michelini

Ati è sbarcata ad Expo. La pulzella etrusca (nell’antica lingua e il suo nome vuol dire “mamma”) è qui che zampetta, s’intrufola tra le file dei visitatori, galleggia sulle immagini tridimensionali e aeree dei luoghi dove il suo popolo fece la storia. Ati è anche dentro questo padiglione così moderno, il padiglione Italia, e sale fino al primo piano, sospesa sopra la gente, proiettata sul maxischermo che copre tutto il muro dello spazio permanente della Regione Lazio. Spazio affollatissimo, visto che sono tutti qui per presentare Experience Etruria, il progetto partito ormai quattro mesi fa e destinato – nelle intenzioni di chi lo ha ideato – a durare a lungo. Anche dopo la fine dell’esposizione universale, che si conclude il 31 ottobre.

Il sindaco di Orvieto Giovanni Germani

Il sindaco di Orvieto Giovanni Germani

Se qualcuno era in cerca di conferme che il lavoro fatto da Orvieto e Viterbo e dagli altri sedici comuni coinvolti in EE, be’, è arrivato nel posto giusto. Perché ci pensa il ministro delle Politiche agricole e forestali con delega all’Expo, Maurizio Martina, a garantire lunga vita all’esperienza etrusca. Con queste parole: “Experience Etruria è un progetto esemplare di quello che intedevamo con Expo, con il suo spirito e i suoi scopi. Questa è progettualità territoriale – ha detto il rappredentante del Governo – perché unisce tradizione e tecnologia, saperi antichi e territorio: insomma, c’è tutto. Vi annuncio che lo porterò personalmente il 10 ottobre prossimo a Expo per le idee, il percorso che ha anticipato l’esposizione e che la seguirà, anche per lasciare qualcosa di concreto al Paese. E ci sarà anche il presidente Renzi. Avete dato più voi ad Expo che Expo a voi”. Poi via, Martina scappa “dall’Emilia Romagna” (non alla regione, ma nell’evento all’interno del padiglione) e qui si resta a brindare al successo.

L'intervento della vicesindaco Luisa Ciambella

L’intervento della vicesindaco Luisa Ciambella

Prima, c’era stata la lunga teoria dei relatori, moderati senza metter loro fretta – ma comunque rispettando i tempi di uno spazio che, alla fine dell’evento, è tornato in balìa di frotte di visitatori – dal giornalista viterbese di Mediaset Alessandro Usai. Ha parlato la soprintendente Russo (“Diciotto comuni insieme: avete allargato il concetto etrusco della Dodecapoli”), il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani e il suo assessore Vincenzina Martino, l’assessore di Chiusi, Antonella Guidazzoli di Cineca, Mario Brutti presidente della Fondazione Carivit, che ha contribuito. Dietro di loro, sullo schermo, c’è ancora Ati, che danza su Castiglion della Pescaia, sorvola su Tarquinia, insiste su Viterbo e su Murlo. Boschi e vino, acqua e terra, s’intrigano in un gioco di ricchezze e richiami al passato, ma anche al futuro.

Ciambella, Fioroni, Martina e Michelini

Ciambella, Fioroni, Martina e Michelini

Che il progetto – già benedetto in tempi non sospetti da un altro ministro, Dario Franceschini – sia valido e rimodulabile per il futuro prossimo e chissà se pure remoto, lo dimostra un’altra notizia data dalla vicesindaco Luisa Ciambella, colei che ebbe l’idea insieme all’omologo di Orvieto e che oggi è qui abbastanza soddisfatta di vederlo camminare da solo: “Grazie all’intervento dell’onorevole Fioroni e del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini – ha detto la rappresentante di Palazzo dei priori – i temi di Experience Etruria saranno affrontati anche nelle scuole di tutta Italia. Affinché gli studenti possano studiare a fondo la storia degli Etruschi e approfondirla sia con viaggi d’istruzione nei luoghi dove hanno vissuto, sia attraverso il materiale realizzato per il progetto, a partire dal cartone animato di Ati”.

Il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini punta sulla strategicità della rete: “Una rete nella quale nessuno conta più dell’altro. Tanti Comuni hanno capito che insieme si hanno più possibilità: questo vale per la cultura e per il turismo oggi ma può valere per tante altre cose domani. E i dati sulle presenze, che sono in aumento, ci danno ragione e ci spingono a lavorare con ancora più decisione”. E finisce così, mentre fuori piove e tira vento e Ati vola via, leggera e felice di essere arrivata fino a qui, tremila anni dopo, fresca come una rosellina etrusca.

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