Ma qual è la reale situazione del settore edilizio a Viterbo e nella Tuscia? Domanda tutt’altro che peregrina visto e considerato che si scontrano due notizie abbastanza contrastanti: da un lato, diversi esponenti dell’associazionismo imprenditoriale locale affermano che la ripresa è cominciata e che ci sono diversi segnali che inducono all’ottimismo; dall’altro i numeri segnalati dai sindacati (forniti, in particolare, dalla Cisl e della Uil) rilevano la scomparsa di circa il 50% delle aziende, la perdita di un consistente numero di posti di lavoro, l’aumento del ricorso nel settore agli ammortizzatori sociali. E quindi dove sta la verità? “La verità sta nel mezzo, come sempre – rileva Andre Belli, presidente dell’Ance, cioè l’associazione dei costruttori -. I numeri della Cassa edile li conosco bene anche io e sono quelli inequivocabile, ma mi iscrivo contemporaneamente alla categoria di coloro che considerano il bicchiere mezzo pieno”. In che senso, presidente? “Nel senso che esistono segnali tali da indurre ad un cauto ottimismo”.
E allora è il caso di approfondire il discorso. “Per la prima volta si sente parlare di defiscalizzazione degli oneri sulla casa, parlo di Imu e Tari. da qualche tempo, sia pure non ancora con la necessaria rapidità, le banche stanno aprendo i cordoni del credito immobiliare: insomma sta diventando un po’ più facile accedere ad un mutuo. Parlando con i colleghi impenditori, poi, sento un’aria nuova, dopo anni di discorsi improntati al pessimismo più nero. E infine c’è un aspetto psicologico da non sottovalutare: la gente è stufa di essere dentro la crisi. C’è maggiore voglia di reagire e quindi anche di investire. Parlo di aziende come pure di privati cittadini”.
D’accordo, i segnali ci sono, ma forse è il caso di qualche discorso concreto per essere certi che l’orizzonte sia sereno. “L’altro giorno – continua il presidente Belli – l’Ance di Viterbo ha incontrato l’assessore comunale all’urbanistica Raffaela Saraconi. Un incontro programmato da tempo e finalmente realizzato. Bene, sono stati fatti discorsi interessanti a cominciare dal cosiddetto piano strategico, che non è un nuovo piano regolatore e neppure il libro dei sogni, ma è lo strumento di sviluppo di Viterbo per i prossimi 20-30 anni. Ecco, questo è già un passo avanti che non riguarda evidentemente solo il comparto delle costruzioni, ma più in generale la vita cittadina in tutti i suoi aspetti”.
Ci sono però altre questioni sul tavolo. “Si è parlato anche del Paes, cioè il Piano d’azione per l’energia sostenibile. Una richiesta della Ue alla quale l’Italia ha aderito. In pratica, si tratta di quello che viene chiamato ’20-20-20′: ogni comune si deve impegnare a ridurre entro il 2020 del 20% le emissioni di anidride carbonica. E’ vero che a questo taglio deve contribuire soprattutto la mobilità, ma anche i pubblici edifici, gli esercizi commerciali e le abitazioni private possono e devono fare la loro parte attraverso l’efficientamento energetico, la coibentazione e tutte quelle altre azioni che permettono di consumare meno energia e quindi di immettere nel’atmosfera minori quantità di CO2”. Due considerazioni sono d’obbligo a questo punto: la prima è che interventi del genere riguardano principalmente costruzioni già esistenti, la seconda è che gli unici soldi realmente a disposizione sono di provenienza europea. “Giusto, è esattamente così. Ci sono consistenti fondi (che riguardano principalmente energia e digitalizzazione), ma dobbiamo essere bravi ad intercettarli. Proprio per questo è stata programmata una sinergia Comune – Università della Tuscia – associazioni per preparare progetti validi da sottoporre alla Ue. L’Ance avrà una funzione di stimolo e di pungolo affinché questo bagaglio di buone intenzioni non si disperda nel nulla. Saremo attentissimi, questo è certo”.
E c’è un ultimo progetto che riguarda direttamente il centro storico di Viterbo. “Si tratta di un concorso di idee a livello internazionale per la riqualificazione di 4 piazza storiche cittadine (piazza del Comune, del Gesù, delle Erbe e Fontana Grande ndr). Noi appoggiamo con convinzione questa iniziativa che dovrebbe prevedere interventi sull’illuminazione, sugli arredi, su percorsi guidati. Insomma, una bella svolta per alcuni dei punti più caratteristici e belli del capoluogo”.