“Esperienze italiane per l’innovazione in agricoltura: il contributo di Gian Tommaso Scarascia Mugnozza”: è il tema di un convegno storico-scientifico, organizzato dall’Accademia nazionale delle Scienze, Università della Tuscia e Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per descrivere il contributo scientifico e di innovazione della produzione agricola offerto nella seconda metà del ‘900 da parte di Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, fondatore e primo rettore dell’Università della Tuscia di Viterbo. All’introduzione del seminario (che si è tenuto a Milano, nel Padiglione Italia di EXPO 2015) sono intervenuti, con i propri indirizzi di saluto, il presidente del Cnr Luigi Nicolais, la pro rettrice dell’Università della Tuscia Anna Maria Fausto (in rappresentanza del rettore Alessandro Ruggieri), il vice commissario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economica Agraria (Crea) Michele Pisante e la presidente dell’Accademia nazionale delle scienze Emilia Chiancone, che ha poi coordinato l’intera giornata di studio.
L’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL ha voluto fortemente promuovere questo convegno poiché “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita – sottolinea la presidente Emilia Chiancone – rappresenta la sfida che l’umanità deve affrontare e vincere a livello globale. In un mondo nel quale i modelli produttivi, economici, sociali e culturali sono messi in discussione e nel quale nuovi servizi, attività e stili di vita si diffondono sempre più rapidamente, si impone una riflessione di notevole complessità, alla ricerca di soluzioni e di nuovi equilibri che ‘ridisegnino’ il mondo, garantendo ad ogni essere umano una vita degna in ogni angolo del Pianeta”.
“Con questa idea – aggiunge – ha sempre operato il professor Scarascia Mugnozza, scienziato noto e apprezzato a livello internazionale, padre della genetica agraria in Italia, ex presidente dell’Accademia dei XL e fondatore dell’Università della Tuscia, che lavorò con passione e dedizione alla elaborazione della candidatura della città di Milano per EXPO 2015, quale vice presidente della Commissione scientifica, guidata dal professor Roberto Schmid, già rettore dell’Università di Pavia. Raccontare l’attività scientifica e di organizzazione della ricerca a livello nazionale ed internazionale svolta da Scarascia Mugnozza significa raccontare la storia e lo sviluppo della ricerca italiana in genetica agraria nella seconda metà del secolo scorso. Ma significa anche costatare come le sue idee e le sue realizzazioni concrete siano ancora oggi attuali e innovative, anche nel contesto della cooperazione allo sviluppo ed ai rapporti con i Paesi emergenti”.
“Con questo convegno – aggiunge il professor Giuseppe Scarascia Mugnozza, direttore del Dipartimento per la Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali (Dibaf) e coordinatore del convegno – si è voluto esporre ad una vasta platea internazionale il notevole contributo della ricerca italiana per l’aumento della produttività agricola, della sicurezza e qualità agro-alimentare e per lo sviluppo della cooperazione scientifica internazionale in agricoltura, a cavallo tra il XX e XXI secolo, nell’epoca della Green Revolution e nelle prospettiva della rivoluzione biotecnologica”. Il contributo per la ricerca in agricoltura dei ricercatori italiani, di cui l’attività di Scarascia Mugnozza è un esempio emblematico, rappresenta un caso di successo, importante e consistente per gli ultimi 50-60 anni: deve quindi servire anche da insegnamento, guida e stimolo per gli anni futuri che vedranno grandi sfide per l’agricoltura e la sostenibilità ambientale del nostro Paese, dell’Europa e del mondo intero.