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Cinema Genio, una storia alla viterbese

I fratelli Ferretti disposti a riaprirlo, ma il Comune per più di due anni non risponde...

I fratelli Francesco e Paolo Ferretti, al centro Mauro Morucci

I fratelli Francesco e Paolo Ferretti, al centro Mauro Morucci

Questa è una storia all’italiana. Anzi alla viterbese. Una storia che comincia nel 2013 e che oggi, a più di due anni di distanza, è ancora lì irrisolta e senza soluzione. C’era una volta il Cinema Genio, si direbbe nelle favole, e c’era una volta anche qualcuno che voleva rilevarne la gestione, fare a spese proprie tutti gli interventi necessari per rimetterlo a posto (nuovo impianto digital Dolby; sostituzione delle poltrone; digitalizzazione della proiezione; sistema di climatizzazione e ricambio aria; ristrutturazione di bagni, corridoi, ingresso; ripavimentazione della sala; controsoffittatura con materiali fonoassorbenti: costo complessivo 330mila euro); riaprire la struttura al pubblico (e non solo per proiezioni cinematografiche); pagare i debiti arretrati del precedente gestore. Costi per il Comune di Viterbo? Zero euro. Anzi incassi sicuri, stabiliti in mille euro al mese per i primi 9 anni e 1700 mensili per i successivi 9: totale in 18 anni qualche spicciolo meno di 400mila euro. Che proprio noccioline non sono.

Tutto messo nero su bianco in una delibera di giunta dell’aprile 2013: poco prima delle elezioni comunali quando sindaco era ancora Giulio Marini. La proposta era stata presentata dai fratelli Paolo e Francesco Ferretti, orvietani e gestori della multisala Cine Tuscia Village a Vitorchiano. Due imprenditori del settore, insomma, disposti ad investire in una struttura ormai irrimediabilmente chiusa, da restituire ai viterbesi per una serie di iniziative. Quella delibera – quadro, pur stabilendo con precisione e dovizia di particolari, che cosa doveva essere fatto, era però una cornice da riempire successivamente di contenuti. Tanto più che proprio il cambio di amministrazione suggerì ai proponenti di confrontarsi con le idee e gli uomini del nuovo gruppo dirigente di Palazzo dei Priori. “Il fatto è che non è accaduto proprio nulla – commenta Mauro Morucci che ha seguito la vicenda dal primo momento – e quel progetto di ampio respiro è rimasto sulla carta”. Perché? “Non lo sappiamo – rispondono in coro i Ferretti -. Di certo, in un momento in cui le monosale stanno chiudendo o hanno già chiuso a Viterbo come in tutta Italia, la nostra iniziativa andava e va tuttora in controtendenza. Se avessimo saputo come sarebbero poi andate le cose, non ci avremmo neppure provato…”.

La strada che porta al Cinema Genio è diventata un parcheggio...

La strada che porta al Cinema Genio è diventata un parcheggio…

Conviene stringere e arrivare al febbraio di quest’anno quando viene convocata una riunione in Comune: ci sono il sindaco Michelini, gli assessori Delli Iaconi (cultura) e Barelli (attività produttive), gli imprenditori umbri e lo stesso Morucci, che aveva sollecitato l’incontro. “Siamo stati aggrediti verbalmente – dicono in conferenza stampa – da uno dei presenti, tanto che dovette intervenire il sindaco in persona con un ragionamento di buonsenso con il quale, in sostanza, ci venne chiesto di presentare un progetto esecutivo. Cosa che abbiamo fatto e consegnato il 16 marzo scorso”. E poi? “Niente, assolutamente niente. Salvo le recenti esternazioni dell’assessore Barelli e, novità recentissima, una convocazione per mercoledì (domani, ndr) da parte dell’assessore Delli Iaconi. Purtroppo, per impegni precedenti, non potremo esserci, ma abbiamo già comunicato di essere disponibili per un qualunque giorno della prossima settimana”.

Che cosa si ricava da tutto questo? “Non lo sappiamo – risponde Francesco Ferretti – e non sappiamo neppure che cosa voglia fare l’amministrazione comunale. Hanno altri progetti? Bene, lo dicano e noi ci faremo da parte. Certo, non si può sostenere che noi rileviamo il Genio per chiuderlo perché a noi interessa la multisala di Vitorchiano. Questa è un’autentica follia: ci accolliamo i debiti pregressi, ci impegniamo per investimenti importanti, spendiamo soldi (e abbiamo già tirato fuori  circa 60mila euro). Insomma, facciamo tutto questo per chiudere? Sarebbe da folli e noi non lo siamo”. “Da parte dell’assessore Barelli – aggiunge Mauro Morucci – c’è un atteggiamento francamente incomprensibile. In quell’incontro del febbraio scorso, si rivolse a me dicendomi che lui non aveva interessi personali in questa iniziativa e che avrebbe fatto presentare interrogazioni in serie da parte dei consiglieri comunali del suo movimento… Ricordo a Barelli che ho prestato gratuitamente la mia consulenza per una bando della Regione Lazio per 106mila euro. Mentre sono andati definitivamente persi altri 20mila euro per un progetto Plus a fondo perduto”.

Ma c’è ancora da parte dei fratelli Ferretti la volontà di intervenire sul Cinema Genio? “Vedremo…”, rispondono sereni. Ma la sensazione è che l’entusiasmo iniziale sia piuttosto scemato. “Il nostro progetto per Viterbo – concludono – era ed è complementare al Cine Tuscia Village perché in una sala commerciale non si possono fare cose che si possono invece realizzare in una struttura polifunzionale, quale sarebbe diventata il Genio: per incontri, per manifestazioni, per eventi, certo anche per il cinema. Vedremo…”. Per la cronaca, al futuro incontro non è prevista la partecipazione dell’assessore Barelli.

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