“In provincia di Viterbo le ore di cassa integrazione autorizzate sono aumentate del 26% per un numero di lavoratori cresciuto anch’esso di ben 1.747 unità. Il tutto in un solo mese, tra giugno e luglio di quest’anno”. A dichiararlo è Giancarlo Turchetti, segretario generale della Uil Viterbo, sulla base del 6° Rapporto sulla Cassa Integrazione realizzato dal Servizio Politiche del Lavoro e della Formazione dell’Unione Italiana del Lavoro.
“Inoltre – prosegue Turchetti – nello scorso mese di luglio il Lazio risulta essere la quinta regione in Italia con un + 49% di ore autorizzate per cassa integrazione ordinaria/straodinaria/deroga, dopo Liguria, Calabria, Sardegna e Basilicata. A livello nazionale, le richieste di cassa integrazione sono state invece pari a 52,4 milioni di ore”.
Ad assorbire un enorme bacino di ore di cassa integrazione, è soprattutto l’industria (oltre i 2/3). Il più vistoso incremento si è verificato in 3 Regioni: in testa la Liguria per il maggior incremento di ore richieste rispetto a giugno (+242,7%) dovuto ad un picco molto forte di ore di CIGS (+808,8%) dovuto alla massiccia dose di richieste provenienti dalle aziende di Imperia e Genova; segue la Calabria (+142,3%) e la Sardegna (+126,6%) regioni in cui il motore dell’incremento di richieste è anche in questo caso la CIGS. “Le richieste di ore – sottolinea il segretario della Uil – aumentano anche in 35 province, e ai primi 5 posti troviamo Enna (+910,7%), Reggio Calabria(+847,2%), Isernia (800,8%), Genova (586,2%) e Cuneo (+358,4%)”.
Rimane invece “del tutto inattendibile – conclude il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy – il dato della cassa in deroga che, come ammette anche l’Inps, è troppo condizionato dalla non certezza delle risorse assegnate alle Regioni. In sintesi il dato sugli ammortizzatori fotografa lo stato della nostra economia: una ripresa debolissima che ancora non è sostenuta da efficaci politiche per la crescita”.