Che la Viterbese si stia preparando al salto di Lega Pro – nonostante non ci siano ancora certezze sul ripescaggio e bisognerà attendere fino al 24 – lo dimostrano diversi segnali. Quelli tecnici, innanzitutto, col direttore sportivo Alessandro Luci che sta allestendo una rosa indubbiamente all’altezza di un campionato professionistico, sia per gli arrivi sia (o forse soprattutto) per le cessioni. E poi quelli societari, dirigenziali. Che forse in questo momento rappresentano meglio la volontà e la decisione con cui, tra via della Palazzina e Grotte di Castro, si crede nel grande salto.
La dirigenza, si diceva. E’ arrivato da Grosseto Luciano Cafaro, direttore generale in pectore che si è già mosso a livello operativo, incontrando i vari collaboratori del club. Non solo: dal Grosseto che fu potrebbero arrivare anche un paio di elementi per rinforzare la segreteria, e anche questi innesti vanno visti in un’ottica di aumento del carico di lavoro, che verrebbe naturale con l’approdo in Lega Pro. La società starebbe provvedendo anche a nominare un dirigente addetto ai rapporti con la tifoseria, figura necessaria tra i professionisti, dove – va ricordato – è obbligatorio anche che i sostenitori sottoscrivano la tessera del tifoso per recarsi in trasferta.
La vera indiscrezione, comunque, è un’altra. In queste ore la Viterbese sta cambiando ragione sociale. Da “società sportiva dilettantistica” a “società a responsabilità limitata”, srl. Anche questo è un passaggio propedeutico – direbbero quelli bravi – per frequentare la Lega Pro e l’urgenza con cui viene affrontata questa pratica (a ridosso del Ferragosto) lascerebbe intendere, sperare, credere che la famiglia Camilli abbia delle certezze su quale campionato la Viterbese disputerà l’anno prossimo. Incrociamo le dita, mentre ieri pomeriggio la squadra è scesa in campo a Canepina per una partita di allenamento contro il San Lorenzo Nuovo, pure ripescato, ma in Promozione. Esordio per l’ultimo arrivato Vittorio Bernardo.