17112024Headline:

Una legge completa sulla canapa sativa

Si è conclusa alla Camera la fase referente sulla norma di sostegno alla coltivazione

Una piantagione di canapa sativa, da non confondere con la canapa indica, illegale

Una piantagione di canapa sativa, da non confondere con la canapa indica, illegale

Si è conclusa in Commissione Agricoltura la fase referente della Legge recante “Norme per il sostegno e la promozione della coltivazione e della filiera della Canapa”. Il testo del provvedimento adottato in Commissione è frutto della elaborazione delle tre proposte di legge presentate all’inizio della legislatura, rilette e rielaborate alla luce delle istanze emerse e presentate in sede di audizioni. Nella seduta del 28 luglio sono stati votati gli emendamenti proposti sia dai Commissari sia dalla sottoscritta.

Non nascondo una certa soddisfazione per il risultato raggiunto. Soprattutto per aver raggiunto una intesa molto ampia che ha riguardato la totalità delle forze politiche presenti in Commissione. Abbiamo fatto un passo avanti nell’iter del provvedimento e il lavoro di raccordo tra le varie forze politiche in Commissione e tra la Commissione e il Governo, ha fatto sì che tutte le proposte emendative siano state votate alla unanimità.

Nel corso dei mesi di lavoro che abbiamo alle spalle si è affermata la consapevolezza che questa coltura e le filiere che da essa possono essere attivate, possano realmente assolvere a vari compiti: riproporre, da un lato, in chiave innovativa, una coltura agronomicamente interessante da impiegare negli itinerari tecnici poiché in grado di generare una serie di benefìci al terreno e all’ambiente, dall’altro favorire lo sviluppo di filiere territorialmente integrate nei settori del tessile, dell’edilizia, della biocomponentistica e del packaging, dell’alimentare e della nutraceutica. Le potenzialità sono notevoli: fino all’inizio del secolo scorso il nostro Paese produceva canapa di grande qualità ma, come noto, vari fattori – concorrenza di fibre tessili economicamente più convenienti e equiparazione della Canapa sativa alla Canapa indica, quest’ultima utilizzata per scopi ludici – hanno offuscato questa coltura fino a farla praticamente scomparire.

A questo proposito vale la pena ricordare che le varietà di Canapa interessate da questa proposta di legge sono quelle che contengono una percentuale di principio attivo psicrotropo – tetraidrocannabinolo – inferiore allo 0,2%, non in grado di provocare attività stupefacente: si tratta, cioè, di quelle varietà iscritte in un apposito registro europeo e ammesse alla coltivazione in tutto il territorio dell’Unione europea. Purtroppo gran parte del patrimonio varietale italiano è andato perduto, sostituito dalle varietà, soprattutto francesi, che attualmente dominano il mercato. Solo grazie al tenace lavoro che da molti anni a questa parte stanno portando avanti università, istituti di ricerca, associazioni, agricoltori e trasformatori, è stato ripreso il lavoro di selezione di varietà adatte ai nostri pedoclimi di coltivazione e la coltura della Canapa sta nuovamente riscuotendo la meritata attenzione anche se per colmare il gap tecnico e tecnologico generatosi in questi anni, il cammino sarà ancora lungo.

Con questo testo vogliamo creare un quadro legislativo certo, con la previsione di risorse da destinare al piano di settore specifico. Attendiamo i pareri delle altre Commissioni per procedere, speriamo celermente, alla approvazione definitiva del testo.

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