“Fate vo-mi-ta-re”, scandisce quel pezzo uomo di Lallo Ubertini, capogruppo di Forza Italia piuttosto arrabbiato. “Dimissioni-dimissioni-dimissioni”, urlano gli altri., E applausi ironici, e “buffoni”. Finisce così un consiglio comunale che non era mai iniziato. Il consiglio che avrebbe dovuto segnare la ripartenza dell’attività a Palazzo dei priori dopo la pausa estiva, e che avrebbe dovuto partire con la discussione del bilancio di previsione. Invece niente: troppe assenze nella maggioranza, e la minoranza che esce dall’aula e fa mancare il numero legale. Tra lo sbigottimento delle mamme del Comitato “Non mangiate sui bambini”, che invece in sala d’Ercole c’erano – eccome – con l’intenzione di chiedere chiarimenti e rassicurazioni sull’aumento della retta delle mense. Si sono dovute sorbettare, invece, uno squallido spettacolo di para-democrazia, molto para e poca democrazia.
C’era chi lo aveva previsto già all’inizio del mese, dopo la convocazione spezzettata del consiglio: prima di Ferragosto la discussione sulle aliquote (portata a casa non senza patimenti, ma portata a casa), il 20 via col bilancio vero e proprio. Sulla carta non faceva una piega, ma i fatti hanno dimostrato che la formuletta non ha funzionato, e per il sindaco Michelini – impassibile anche di fronte agli insulti e ai coretti da stadio del finale – si apre una serie di interrogativi su quanto sia davvero compatta e convinta la sua maggioranza. Già, perché al netto delle assenze giustificate per le vacanze, qualcosa non torna. Non tutti i consiglieri mancanti, infatti, erano a Tarquinia o a Pescia Romana: diversi erano presenti a Palazzo, ma non sono entrati in aula per rispondere all’appello. Perché? Forse per non cominciare una discussione che sarebbe dovuta proseguire per regolamento anche oggi e poi martedì. Meglio invece mandare deserta la seduta e costringere il presidente del consiglio Ciorba a riconvocare la conferenza dei capigruppo (forse già lunedì) e poi una nuova serie di consigli. Quando? L’ipotesi più probabile resta dopo Santa Rosa, un classico, anche perché l’argomento è corposo e lungo. Ma qualcuno vorrebbe accelerare i tempi e ripartire subito, anche per cancellare la brutta figura.
Intanto, il Movimento Cinque Stelle aspetta lumi dal segretario generale per capire se siano arrivate delle sollecitazioni ad approvare il bilancio da parte del prefetto. A Civitavecchia, per esempio, l’amministrazione ha ricevuto un invito da parte del rappresentante del Governo a discutere la manovra finanziaria entro 20 giorni. Se fosse così anche a Viterbo bisognerebbe darsi una mossa, al di là delle assenze e delle presenze.
Dopo lo spettacolo finale, la minoranza si è ricomposta e ha improvvisato una conferenza stampa: “Forse ho esagerato – ha ammesso Ubertini – ma oggi abbiamo davvero toccato il fondo. Già convocare il consiglio il 20 agosto era una scelta assurda, presentarsi senza il numero legale è un’ulteriore, gravissima figura barbina. E senza neanche avere un minimo rispetto delle mamme presenti per il caso mense”. Frontini (Viterbo2020): “Il prefetto ci aveva tranquillizzato dicendosi convinta che il consiglio si sarebbe tenuto. Ora mi auguro che tragga le sue conclusioni e prenda provvedimenti. Che qui oggi ci siano anche due consiglieri della maggioranza (Insogna e Moltoni, del Gal, ndr) è un chiaro segnale politico al sindaco”. Anche quei cori ritmati in aula sembravano essere un segnale.