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Tira e dadi e sfida i Mostri di Bomarzo

Il celebre e misterioso Parco ha inspirato un gioco da tavolo in quattro lingue

Il parco e le carte da gioco

Il parco e le carte da gioco

Signori miei, è tempo di metter via il Risiko. Abbandonate gli stucchevoli carri armati. Tralasciate le bandierine colorate (magari in favore di quelle sopra i paninetti con la porchetta). Dimenticate l’inopportuna voglia di studiare geografia. E riponete in un cassetto quel desiderio nemmeno troppo celato di onnipotenza.
Basta. Da oggi si gioca a Bomarzo. Attenzione, non è che dovete abbandonare le buone pratiche “da tavola” e trasferirvi sulla Teverina, no. Non sarà necessario. Bomarzo infatti è proprio il nome di uno di questi accrocchi con dadi e figurine.
“Il Parco dei mostri diventa un gioco da tavolo – si legge su Repubblica.it – grazie al meccanismo di finanziamento dal basso del crowdfunding”.
In sostanza, e per farla breve, qualche matto ha pensato di proporre tale avveniristico progetto sulle piattaforme per nerd (e assimili) “Kickstarter” e “Giochistarter”.
“Raccogliamo fondi – immaginiamo sia più o meno questa la premessa – Trasformiamo il Parco in un divertissement”. E così è andata. Ben 309 folli han risposto all’appello. Sborsando addirittura 16mila euro (e poi dice “la crisi”). Quando in realtà ne sarebbero bastati 5mila.
Ed il sogno è divenuto realtà. “Il gioco si ispira alle atmosfere e alla storia del parco in provincia di Viterbo – prosegue il quotidiano online – e sarà presentato in autunno al prossimo Lucca Comics”.
Se però proprio non ce la fate ad aspettare cotanto tempo, sereni. La prevendita è già disponibile. Naturalmente in rete.
Ma veniamo alla mente pensante. Che comunque merita un plauso. Non fosse altro per la manovra paracul-turistica (se la scatola gira, la provincia giova). “L’ideatore, Stefano Castelli, farà immergere i partecipanti di tutto il mondo (sarà tradotto in francese, inglese e tedesco) nelle atmosfere del Cinquecento – chiude il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari – quando l’Italia era teatro di guerre e dispute dinastiche. All’epoca, nello Stato pontificio, Papa Paolo III contava sulla forza della potente famiglia Orsini, che nel 1542 ereditò il feudo di Bomarzo, poi sua residenza.

Un particolare delle carte

Un particolare delle carte

Fin quando nel 1547 Vicino Orsini commissionò una delle più strane meraviglie architettoniche dello Stivale, il Bosco sacro di Bomarzo, oggi noto anche come Parco dei mostri. Dove furono realizzate enormi figure mitologiche e strane costruzioni, che terrorizzano e incantano al tempo stesso. Oggi queste atmosfere, tra cavalieri, popolani e divinità, saranno scenario del gioco ideato da Castelli. Una delle iniziative di maggior successo nella breve storia del crowdfunding italiano”.
Gira gira ci sarà da studiare pure questa volta. Ci hanno fregato di nuovo.

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