La figuraccia non sta soltanto nell’aver lasciato piazza del Gesù imbrattata e unta di olio di frittura e grasso di barbecue (ricevendo a quanto pare anche una sacrosanta multa da parte della polizia locale) quanto nel non aver sentito il dovere di emettere un comunicato, una nota, uno straccio di quattrorighe per chiedere scusa alla città e ai viterbesi. Ancora una volta il Pd (tutto, in primis la segreteria provinciale che aveva organizzato la festa dell’Unità) dimostra quanto i democrat della Tuscia siano lontanissimi da un rapporto normale e corretto con la ggente, come si diceva una volta.
Come se l’aver riconquistato dopo un ventennio Palazzo dei Priori conceda all’attuale classe dirigente una legittimazione perenne e una conseguente impunità. Niente di più sbagliato perché il rispetto e l’umiltà devono essere la costante stella polare nei comportamenti di chi si propone come classe dirigente locale, regionale e nazionale. Tanta arroganza e anche un po’ di ignoranza.
Che il livello della kermesse piddina fosse abbastanza discutibile era venuto fuori immediatamente anche da una improvvida e maldestra battuta del segretario provinciale Andrea Egidi rivolta al primo cittadino Leonardo Michelini: “Non saresti sindaco senza il Pd”. Una frase che voleva essere spiritosa (senza voler malignare su altri significati reconditi…) e che in realtà si è rivelata un vero e proprio autogol. Poiché se è vero che Michelini non sarebbe mai arrivato a guidare la Sala d’Ercole senza l’appoggio decisivo del Pd, è altrettanto vero che che con molta probabilità mai i democratici avrebbero potuto scalzare l’egemonia del centrodestra senza una figura come quella di Michelini, capace di coagulare intorno a sé forze diverse ma in grado di sottrarre voti alla fazione avversa. E’ ipotizzabile che Taborri, Tofani, Ciorba, Moltoni, Saraconi, Zucchi junior avrebbero potuto dimenticare le proprie origini se a guidare il tentativo di cambiamento ci fosse stata una persona diversa dall’attuale sindaco, magari scelta nelle segrete stanze della segreteria provinciale? Basta un minimo di onestà intellettuale per dare una risposta sincera. Senza dimenticare il passaggio delle primarie nel quale l’ortodosso Egidi, pur di sbarrare il passo al renziano Serra, appoggiò senza mezzi lo stesso Michelini, in ossequio a quel patto tra Sposetti e Fioroni che gli consente di essere tuttora il capo del Pd provinciale.
Non si sa bene quanto conti questa carica, visto e considerato ad esempio che mai durante la lunga in crisi in Comune si è mai sentita una pur flebile voce provenire dalle stanze di via Polidori. E che mai in questi mesi sempre la dirigenza democrat ha espresso una benché minima opinione sulla situazione di Talete: il vuoto assoluto. Meglio cantarsela e suonarsela fra pochi intimi in piazza del Gesù, magari lasciando sporco senza chiedere scusa al Comune e ai cittadini. Anzi, arrabbiandosi pure perché qualcuno si è permesso di aver sollevato il problema e dato la notizia, con tanto di multa come corollario. Così va il mondo in casa democrat…
Buona domenica (e buon ferragosto).