Un momento dei festeggiamenti in onore del patrono di Ronciglione, San Bartolomeo, appena conclusi, quest’anno è stato il concerto spettacolare in onore del Santo eseguito dalla banda cittadina “Alceo Cantiani” diretta dall’instancabile maestro Fernando De Santis, durante il quale si è tenuto il ricordo del centenario della Prima guerra mondiale e quello dei ronciglionesi che vi parteciparono. Dopo l’esecuzione di un brano risorgimentale, Bruno Pastorelli, presidente dell’associazione culturale Mariangela Virgili, ha illustrato i risultati di una sua ricerca su documenti originali di cento anni fa: 128 i ronciglionesi che si immolarono per la patria, così, soli col pensiero al paese e alle famiglie lontane, i loro nomi restano incisi nel monumento ai caduti. “Anch’essi – ha detto Pastorelli – come quelli che invece tornarono dal fronte, mentre incontravano faccia a faccia la morte, cercarono rifugio nella memoria dei cari lontani e per molti il ricordo del natio paese ebbe il nome suor Mariangela Virgili (1661 – 1734) una concittadina che, considerata santa, fu invocata perché potesse vegliare su di loro. Lo Stato italiano li nominerà Cavalieri di Vittorio Veneto, ma suor Mariangela li fece sentire ancora uomini e non carne da macello”.
“Ho trovato prove documentali nella nostra Casa museo, negli ex voto che raccontano la disperazione e, poi, il ringraziamento per essere tornati a casa – ha aggiunto – L’associazione che io rappresento, da oltre 29 anni cura e conserva ciò che i nostri predecessori ci hanno lasciato, voglio ricordare i nomi di coloro che ho conosciuto, Carlo Trappolini, Oreste Marini ’o Nebbio, don Osvaldo Palazzi e Agostino Trappolini”. Intere famiglie di Ronciglione si rivolsero, durante la Prima guerra mondiale, a suor Mariangela perché proteggesse i congiunti impegnati al fronte. E le firme sui registri che l’associazione conserva ne sono la più viva testimonianza.