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Gloria incanta un pubblico (già) da 3 settembre

Piazza San Sisto piena per il completamento della Macchina di Santa Rosa

Tre sorelle ammirano la Macchinas

Tre sorelle ammirano la Macchinas

E’ arrivata Santa Rosa, pure se mancano giorni quattordici, due settimane da sciropparsi. E’ arrivata Santa Rosa, piazza piena e in alto i cuori, per questa cosa qui che si sono inventati quest’anno: montaggio della Macchina – la nuova Macchina firmata Ascenzi Raffaele, architetto – in San Sisto con collocazione della statua della bambina incorrotta per ultimo. Alle nove della sera, davanti al popolo adorante.

E’ un antipasto al caviale beluga o giù di lì. La gente ha gradito, e ha affollato la zona sin dall’ora dell’ape, nel senso di aperitivo. Dietro le transenne, nel pascolo degli eletti, ecco sindaco, assessore Ricci, presidente del consiglio comunale Ciorba, fotografi e cronisti e pattuglione di sicurezza. La porta romana bloccata al traffico. L’attesa per i grandi eventi. Poco prima delle nove arriva essa, la statua di Rosa nostra. Applausi. Il braccio meccanico della Edilnolo, maestoso e robotico, la porta su fino in cima, dove osano i Giusti. Ascesa lenta, ma suggestiva, mentre la Gloria, la Macchina, s’illumina coi raggi dei riflettori. Un drone bastardo, antipatico, svolazza là intorno, e c’è chi rimpiange di non aver portato il fucile di precisione – quello per i tordi – per abbattare la bestiaccia insolente. Ma ci sta.

Gloria

Gloria

Prima del decollo, i discorsi rituali. Michelini: “Oggi sembra di essere alla partenza della Macchina, da quanta gente c’è. E scusate l’autocelebrazione, ma se abbiamo una Macchina nuova un po’ è merito anche del Comune. Avremo qualche buca in più sulle strade, ma abbiamo una Macchina nuova”. Fischi sporadici dalla platea.

Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei Facchini: “Rosina ha compiuto oggi la prima tappa. E questa Macchina, se permettete, è più bella dal vivo che in bozzetto: di solito è il contrario. Grazie a Raffaele Ascenzi, grazie a Vincenzo Fiorillo. Evviva Santa Rosa”. Evviva, evviva, evviva, ripete la folla.

Parlano anche Ascenzi (arrivato in moto, da solo, perfetto interprete del ruolo e del momento) e Fiorillo, commossi. Poi il braccio si tende e scala il cielo, la statua va al suo posto, la gente si commuove. La lunga volata fino alle ore 21 del 3 settembre è lanciata, e qualcuno – come minimo – dormirà qui fino a quel giorno, fino a quell’ora.

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