Impiantistica sportiva. Un tema eternamente caldo. Esattamente come queste giornatine maledette. Della cosa se ne torna a parlare. E non solo per quanto concerne il capoluogo, ma anche sul fronte provinciale.
È notizia recente infatti che per i prossimi tre anni sono stati stanziati ben sei milioni di euro. Destinati all’ammodernamento dei suddetti impianti, frangia dilettantistica. L’accordo è stato stipulato tra la Lega nazionale dilettanti, l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e l’Istituto di credito sportivo. Da ciò si evince che, sul fronte calcistico, solo due comuni della Tuscia avrebbero potuto partecipare: Viterbo e Civita Castellana. Ossia le uniche realtà racchiuse nella Lnd, avendo le proprie squadre parcheggiate in Serie D (inutile in questa sede parlare del ripescaggio gialloblu).
“Ebbene nessuna delle due ha partecipato al bando – apre Alberto Cataldi, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia – E ciò la dice lunga sulla programmazione”.
Restando su Viterbo, magari l’assenza di un assessore allo Sport pesa in ottica del monitoraggio delle opportunità (e quindi dei quattrini dei finanziamenti). Cosa però che di Civita non si può dire. Poiché il preposto a tale pratica è lo stesso sindaco Angelelli. “L’opportunità era ghiotta – prosegue Cataldi – lo stadio Madami è ridotto malissimo. Una pessima vetrina per chi viene a trovarci e pure per i civitonici che si affacciano allo stadio. Il restyling, attraverso fondi, ci avrebbe permesso di restaurare l’area e di non agire alla solita maniera”.
Che sarebbe? “Qui lo sport sta finendo – taglia corto – la piscina è rimasta in mano alle stesse persone per una vita. Ora è chiusa. Abbiamo una squadra di volley in A2, costretta a migrare per una palestra vergognosa. E il Madami per sicurezza lo diamo in gestione venti anni. Ok, ora la proprietà a sue spese sta realizzando il sintetico. Ma di fatto i gestori possono agire come meglio credono. Questi finanziamenti li danno raramente, il prossimo va a capire quando verrà”.
E per due realtà che non si sono dimostrate poi così sul pezzo (eufemismo), ecco invece una terza che ha approfittato dell’occasione. Ad Acquapendente il sindaco Alberto Bambini ha appena beccato 150mila euro di contributi. Sempre dall’Istituto per il Credito Sportivo, attraverso il “Fondo speciale per la concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti all’impiantistica sportiva”.
Che tradotto sarebbe: prendo il vecchio campo da tennis, quello adiacente al manto in erba per il calcio, e lo bonifico. Non solo tolgo l’amianto, ma addirittura col finanziamento lo trasformo pure in un rettangolino in sintetico da allenamento. La zona è completamente riqualificata. Lo sport ne giova non poco. E dalle casse comunali non è uscito nulla.