Digerito il pollo coi peperoni, ci sarebbero delle cose da dire sul prima e il dopo Ferragosto. Prima il prima.
Voto 9 alla solerzia, alla rapidità e alla concretezza con cui è stata rimessa a posto la Fontana Grande. Non sarà stato un danno immenso – per fortuna – ma appena capitato qualcuno sospettava (o forse sperava, nel caso voto 2) che la cosa sarebbe andata per le lunghe. Invece la catena operativa ha funzionato: il presidente del consiglio comunale Ciorba, che quella piazza la conosce bene, ha segnalato, il sindaco si è attivato, la ditta di Vincenzo Fiorillo è intervenuta. Morale della favola: fontana a posto, gufi al mare e tutti contenti.
Voto 8 a due altre cosette che sembrerebbero scontate ma che invece non lo sono. Sabato di Ferragosto, mica un giorno qualsiasi, la raccolta differenziata ha funzionato bene. Così come domenica l’ecocentro del Riello per i rifiuti ingombranti era aperto, business as usual, caso mai qualcuno, prima di andare al mare, avesse voluto liberarsi della stufa economica invece di lanciarla dal quinto piano e farla finire sulla Bianchina del ragionier Fantozzi Ugo (voto 8). Scusate se è poco.
Voto 6 ad Andrea Di Luisa, che ha passato le feste senza gabbare lo santo, visto che sul ring di Montreal – nel palazzetto che è la casa dei mitici Canadiens, quelli per cui Barney Panofsky (voto 10) andava pazzo – ha gettato la spugna dopo quattro riprese. Peccato, ma come ha detto Andrea “nella boxe si vince e si perde”. Farlo in un contesto internazionale, lontano da casa e contro un bestione come Bute rende onore al pugile napoletan-viterbese. Andrà meglio alla prossima scazzottata, voto 7.
Voto 0 spaccato ai fatti di Tarquinia. Quando, venerdì scorso, alcuni giostrai hanno aggredito la giornalista de La7 (trasmissione In Onda) Sara Giudice. Cosa stava facendo? Semplice, raccontava l’assurda attrazione del luna park tirrenico che invitava a cimentarsi al tiro al bersaglio, laddove i bersagli erano le sagome – in senso letterale – dei politici. Insomma, un allenamento per futuri Lee Harvey Oswald (voto 1). Sulle criticità di quel parco divertimenti, tra l’altro, s’erano già lamentati – anche su queste colonne – i residenti della zona. Bene, cioè male: ribadito il voto 0.
E adesso il dopo.
Voto 10 a quello che ci aspetta dal 20 agosto, sempre che non slitti tutto causa ferie prolungate. Raffica – si spera non fatale – di consigli comunali sul bilancio. Sedute fiume. Valanghe, oltre diecimila, di emendamenti. Scazzi garantiti. Voti blindati e franchi tiratori (no, non quelli allenati al luna park di Tarquinia). Polemiche. E una corsa contro il tempo, già, perché poi arriva Santa Rosa, e non sarebbe mica giusto inquinare l’aria dei dì di festa con certi miasmi. Fate in fretta, allora, cari consiglieri. Che facciate anche bene, be’, è un auspicio.
Voto 5 al 26 agosto prossimo venturo, giorno dell’assemblea dei soci di Talete. Allora, i sindaci della Tuscia entreranno profondamente nei meandri del bilancio della società di gestione idrica. Un viaggio da paura, dal quale sarà difficile uscire vincitori viste le cifre di passivo che girano. Tanti auguri e portatevi il pallottoliere.
Voto 8, gonfio di speranza, al 3 settembre. Quel giorno lì, quella sera lì, sempre uguale eppure sempre diversa, quest’anno ancora di più. La curiosità di vedere Gloria in piedi (il montaggio dal 19 agosto in San Sisto), certo, e la trasmissione del Trasporto in quel di Milano, tra ristoranti esotici, feste più o meno chic, sponsor e belle figliole. Expo, trampolino di lancio per le ambizioni di questa terra o capolinea delle sue frustrazioni? Dubbi da allucinazione, allucinazione da pollo coi peperoni. Aggiudicato, voto 8.