Il 3 settembre (voto 10 cum laude) è qui e per quel giorno c’è da sperare che sia scoppiata la pace. Perché non è ammissibile che i rapporti tra Comune e Sodalizio dei Facchini restino nella situazione in cui sono oggi, cioè inesistenti. La drôle de guerre, la strana guerra, iniziata ormai quasi un anno fa e scaturita dalla decisione del Comune di non includere i Facchini nella commissione per l’ideazione della nuova Macchina, dovrà pure finire. E questo è il momento migliore.
Perché è doveroso – nei confronti della città, e delle persone che saranno presenti nelle piazze nelle strade – eliminare a priori qualsiasi ipotesi di tensione in vista del Trasporto. E’ una questione anche tecnica, da non sottovalutare. Ipotesi: se qualche scemo pensasse bene, sobillato dalle polemiche degli ultimi mesi, di commettere qualche gesto sconsiderato nei confronti dei rappresentanti dell’amministrazione o, al contrario, di quelli del Sodalizio? Passare dalla farsa alla tragedia è un attimo, specie in una giornata delicata come il 3.
Sullo sfondo, poi, c’è sempre la storia dell’immagine, del protocollo. E’ paradossale che due tra gli enti più importanti (per ragioni e ruoli diversi) del territorio si guardino in cagnesco. E’ incomprensibile che il Comune non sia riuscito a mantenere il rapporto coi Facchini e che, una volta che questo si è rotto, non si sia preoccupato di ricucirlo quanto prima. Palazzo dei priori avrebbe dovuto farlo, perché è un’istituzione. E un’istituzione non può permettersi di litigare con i suoi cittadini, o un’associazione di essi. La sciatteria con cui è stata trattata la faccenda, dalla sua origine (cioè le maldestre dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali di maggioranza) ad oggi è evidente, e imbarazzante. Voto 0 spaccato.
Che i Facchini siano orgogliosi per definizione è noto a tutti, dovrebbe esserlo a maggior ragione per gli amministratori della città, che pure, dalla loro, avrebbero l’ars politica per affrontare qualsiasi tipo di relazione, delicata o no. E invece quelli che alla fine hanno sfoggiato le doti migliori, rosolando a fuoco lento gli avversari, giocando al gatto col topo, sono proprio loro, i cavalieri di Rosina. Voto 9.
Ha fatto bene il sindaco ad andare a Canossa, cioè alle cene di beneficenza in piazza San Lorenzo (voto 8.5 alla ventresca) e a cercare la mediazione risolutiva. Tardi, ma è stata la mossa giusta, con una bella dose di umiltà che fa onore allo stesso Michelini e che può aver colto nel segno anche nei Facchini più intransigenti. La pace è nell’aria e una cosa è certa: un pasticcio del genere non deve accadere mai più, perché nessuno può permettersi di rovinare la festa di una città. Specie se per ragioni sciocche, anzi infantili. Comunque, evviva Santa Rosa, voto 10.