Si vede proprio che è estate piena e che anche la politica va in vacanza. Basta osservare il look con cui gli esponenti delle opposizioni a Palazzo dei Priori si presentano alla conferenza stampa per commentare l’esito della maratona per approvare tasse e tariffe. Tutti rigorosamente in pantaloncini e inguardabili calzettine che Stile viterbicolo boccerebbe senza appello. Fa eccezione il pentastellato Gianluca De Dominicis che almeno opta per i pantaloni lunghi, accompagnati da comode sneakers sul piede nudo (almeno ha avuto il buongusto di evitare le orripilanti calzettine…).
Nulla di cui scandalizzarsi, per carità, ma è anche il segnale tangibile che la campanella della ricreazione è suonata. Almeno per ora. Già, perché a partire dal 20 agosto, giorno in cui è stato convocato il consiglio comunale per affrontare il nodo del bilancio, si torna a far sul serio con propositi che più bellicosi non potrebbero essere. La prima notizia è che i 3 milioni di nuove tasse e tariffe potrebbero svanire perché “la partita non è affatto chiusa: se ne occuperanno i tribunali”. Cioè? “Ci sono – dicono in coro – aspetti formali e sostanziali che, a nostro avviso, meritano di essere affrontati in sede giudiziaria. Sia civile, che amministrativa che penale”. Insomma, se ne occuperanno gli avvocati.
In sostanza, si contesta che l’approvazione di tutto il capitolo riguardante tasse e tariffe è avvenuta il 31 e non il 30 come prescriveva la legge. “Almeno – chiosa Giulio Marini – per prudenza il consiglio doveva essere convocato alle 9 di mattina. Invece no: alle 15 e con i soliti ritardi per mancanza di numero legale”. “Sono arroganti, incapaci e presuntuosi – tuona Vittorio Galati – a cominciare da Michelini”. Altro aspetto nel mirino l’impossibilità di presentare emendamenti perché a fronte di numerose richieste non sono mai arrivate risposte sul reale impatto di questi aumenti: quanti soldi in più nelle casse del comune, chi paga di più, perché aumentare di 2 e non di 1 e via di seguito. “Il governo taglia 3 milioni – si inserisce Claudio Ubertini – e loro aumentano le tasse per la stessa cifra, senza uno straccio di taglio o di risparmio. E sono sicuro che nel bilancio ci saranno marchette e sprechi”. “Alla fine – interviene Gian Maria Santucci – i soldi che tireranno fuori i viterbesi saranno anche di più perché, per mettere in sicurezza i conti e soprattutto per stare sicuri loro, hanno portato al massimo tutte le aliquote”. “E poi – ci mette il carico Luigi Maria Buzzi – l’assessora Ciambella si farà grande e dirà che sono stati così bravi a quadrare il bilancio, che potranno abbassare le tasse. E così la Merkel di Vignanello ripeterà la storia dei soldi dell’Imu che noi abbiamo portato allo scoperto, altrimenti quei 350mila euro sarebbero rimasti chiusi nel suo cassetto per tirarli fuori al momento opportuno e per cose che fanno comodo chissà a chi. Ma perché non se ne torna al suo paesello?”. E c’è anche la fretta di chiudere. “A Roma il bilancio in giunta è stato approvato il 28 marzo e il 31 luglio è andato in consiglio. A Viterbo, quando si sono accorti che non si sarebbe stato il rinvio, hanno accelerato in maniera vergognosa inviando un malloppo di 750 pagine a mezzanotte e pretendendo che si cominciasse a discutere e votare in commissione la mattina successiva. Impensabile”.
C’è poi un aspetto politico da non sottovalutare. “D’ora in poi ogni deliberà sarà un Vietnam: questa amministrazione non merita collaborazione. Hanno voluto la guerra? Bene, adesso sarà guerra su tutto”. A cominciare dal bilancio. “Voglio discutere di ogni voce, di ogni spesa, di ogni capitolo. A costo di tenerli in aula per tre mesi” annuncia sicuro e minaccioso De Dominicis.
Ultimo passaggio: i consiglieri d’opposizione hanno rinunciato al gettone di presenza per l’ultima seduta. “Un piccolo gesto, ma opportuno: perché non è giusto che i cittadini ci paghino mentre noi stabiliamo quanto loro devono pagare. Che è certamente molto di più”. “E magari – aggiunge qualcuno – il buon esempio potrebbe cominciare a darlo proprio il sindaco rinunciando alla sua indennità, visto che ha sempre sottolineato di vivere del suo”.
Sintesi finale di Santucci: “Finora ho detto che Michelini è stato il peggior sindaco degli ultimi 40 anni. Devo correggermi: è il peggior sindaco di sempre”. Ancor più laconico Galati: “A casa e basta”. Amen e buone vacanze.