L’estate boccheggiante di Talete va avanti. E dopo las presentazione del bilancio, con perdite per oltre 20 milioni di euro (4.8 soltanto nell’ultimo esercizio) sarà un’estate di tentativi e congetture, di incontri e di speranze. Ieri la storia si è trasferita in Regione, dove l’assessore Fabio Refrigeri aveva convocato i sindacati. Già, perché in questa crisi quelli che rischiano di pagare lo scotto più pesante sono i circa 150 lavoratori della società di gestione idrica della provincia di Viterbo. E sarebbe oltremodo doloroso – oltre che assurdo – che a scontare le colpe altrui (malagestione, clientelismo, poltronismo politico) siano proprio coloro i quali, ogni giorno, garantiscono il servizio, portano l’acqua, ai viterbesi.
Al faccia a faccia, oltre all’assessore padrone di casa e al suo dirigente Pino Candido, c’era naturalmente il presidente di Talete Stefano Bonori, il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, l’ingegnere dell’Ato Giancarlo Daniele. Soltanto un saluto di cortesia, invece, da parte dei consiglieri regionali viterbesi Enrico Panunzi e Riccardo Valentini, e del presidente della Provincia Mauro Mazzola. Per i sindacati, invece, presenti tutte e cinque le sigle di settore rappresentate nell’azienda, riconducibili alle sigle Cgil, Cisl, Cisal, Ugl e Uil (in ordine alfabetico).
“Come sindacati, abbiamo chiesto all’assessore se la Regione ha un progetto per salvare Talete – spiega il segretario generale della Filctem Cgil, Valentino Vargas -, se allo stesso tempo sta pensando a come garantire comunque il servizio agli utenti, e naturalmente come salvaguardare i lavoratori. Le risposte? Che ci stanno lavorando, anche se è prematuro entrare nei dettagli, Refrigeri si è ripromesso di farlo prossimamente. Ha detto anche che la Regione è al corrente delle condizioni di Talete, che non sono tra l’altro le peggiori rispetto ad altre realtà simili nel Lazio, e che non si può pensare che la Pisana abbia la disponibilità per salvare la società”. Dettaglio non di poco conto: la Regione non è tra i soci di Talete e lo stesso presidente Zingaretti, nei mesi scorsi e proprio a Viterbo, espresse il suo punto di vista in merito alla vicenda: “Se Talete non funziona bisogna pensare anche ad altre soluzioni, pure ai privati”.
Sono soci però molti Comuni della Tuscia (e un paio della provincia di Roma) che il 26 agosto si ritroveranno in assemblea per approfondire i conti e per esprimersi sul futuro di Talete. Un futuro che ad oggi, stando così le cose, condurrebbe direttamente ad un punto morto: la messa in liquidazione.
E i lavoratori? “Refrigeri ci ha assicurato che ci riconvocherà per la fine del mese o l’inizio di settembre – dice Vargas – Restiamo in attesa e aspettiamo idee concrete, tutto il resto per ora sono soltanto chiacchiere”.