Il presidente della Provincia Mauro Mazzola
Inutile girarci intorno: la botta è stata dura. Poiché avere tra le mani l’ufficialità di una somma non è proprio la stessa cosa che ipotizzarla, magari anche immaginandola in quantità decisamente inferiori. E invece Talete chiude il 2014 con oltre 4,3 milioni di euro di passivo e con l’aggiunta di un ulteriore indicatore che spaventa molto istituti bancari e potenziali investitori. Si tratta del cosiddetto Mol, acronimo che sta per Margine operativo lordo che è negativo per una cifra pari esattamente a 615.854 euro.
Secondo la definizione dei libri di economia, il Margine operativo lordo indica l’efficienza produttiva di un’azienda, esprime cioè la capacità dell’impresa di coprire con i ricavi commerciali il costo degli investimenti, dopo aver sottratto tutti i costi d’esercizio (salari e stipendi, oneri sociali, accantonamenti per il trattamento di fine rapporto ed altri costi). Si tratta di un dato più importante dell’utile per gli analisti finanziari perché permette di vedere chiaramente se l’azienda è in grado di generare ricchezza tramite la gestione operativa, escludendo quindi le manovre fatte dagli amministratori dell’azienda (ammortamenti e accantonamenti, ma anche la gestione finanziaria) che non sempre danno una visione corretta dell’andamento aziendale. Nel caso di Talete, il risultato col segno “meno” significa semplicemente che, nonostante i consistenti incassi tramite le bollette, le spese correnti sono così elevate che non coprono tutti i costi, generando così un risultato negativo.
C’è da preoccuparsi? Si direbbe proprio di sì poiché l’attuale passivo andrebbe coperto con un aumento di capitale (quello attuale ammonta a soli 450mila euro) da parte dei soci, cioè Comuni. Discorso che non vale la pena neppure approfondire, viste le pessime condizioni in cui versano tutte le amministrazioni comunali. Non drammatizza il presidente della Provincia, (nonché presidente dell’Ato e sindaco di Tarquinia) Mauro Mazzola. “Confesso – sottolinea – di non aver avuto ancora la possibilità di analizzare il bilancio e quindi non mi posso esprimere con precisione. Faccio un discorso generale e dico che tutte le cifre vanno valutate con attenzione. Magari bisognerebbe cominciare con le consulenze: servono davvero? Quanto costano? Se ne può fare a meno? E poi c’è il contenzioso con il comune di Viterbo che da solo vale circa 2 milioni di euro, a quanto ne so. Insomma, prima di fasciarci la testa, andiamo a vedere bene di che cosa si tratta”. Ma una soluzione va trovata, magari coinvolgendo la Regione… “I problemi dobbiamo affrontarli e risolverli innanzitutto in casa nostra, evitando però di tartassare ulteriormente i cittadini che già pagano bollette salate. Quando ci riuniremo, faremo tutte le valutazioni del caso: oggi mi pare molto prematuro”.
Marco Fedele, ex presidente di Talete
Un’altra notizia riguarda il fatto che il bilancio di Talete è stato approvato a maggioranza nella seduta del consiglio d’amministrazione del 29 luglio. Che vuol dire? Probabilmente ha ottenuto il sì del presidente Stefano Bonori e dell’altra consigliera espressa dal centrosinistra Cinzia Marzoli, mentre l’ex presidente Marco Fedele (area centrodestra) dovrebbe aver votato contro. Una spaccatura che andrebbe analizzata poiché arriva da chi per anni è stato alla guida della società di gestione idrica.
Intanto è stata inviata la convocazione dell’assemblea ordinaria dei soci: la prima convocazione è fissata per il 25 agosto, la seconda il 26 agosto alle 10.30 nella sala conferenze di Palazzo Gentili. All’ordine del giorno la presentazione della due diligence (analisi dei conti), lo stato patrimoniale, il bilancio e la relazione dell’esercizio sociale. Infine, martedì prossimo in Regione è stato convocato un incontro, richiesto dai sindacati, per discutere della situazione economico finanziaria della società Talete.
Non sarà certamente un agosto semplice né per gli amministratori né per i dipendenti, certamente e legittimamente preoccupati per la situazione contabile della società.
