Non è più il tempo dei rinvii o delle meline. E non c’è più nemmeno da scherzare. Tanto per esser chiari, dietro l’angolo c’è il commissariamento qualora non si riuscisse ad approvare il bilancio comunale entro il 31 agosto: termine perentorio e tutt’altro che negoziabile. Dunque, comincia una prevedibile maratona che dovrà necessariamente chiudersi entro la fine del mese, altrimenti arriva il commissario e si va tutti a casa.
La decisione ufficiale sulle date di riunione dell’assise di Sala d’Ercole saranno stabilite oggi pomeriggio (ore 15,30) nella riunione dei capigruppo convocata dal presidente del Consiglio comunale Marco Ciorba. L’orientamento prevalente nella maggioranza è di cominciare il prima possibile: la data utile più ravvicinata è mercoledì 26, non domani poiché a termini di regolamento devono trascorrere almeno 24 ore dalla convocazione all’inizio effettivo dei lavori. E’ assai probabile che le sedute successive vengano fissate tutti i giorni della settimana, comunque nel pomeriggio poiché gli uffici comunali sono impegnati sia nell’organizzazione dei festeggiamenti ormai imminenti della Santa Patrona, sia nell’esame dei quasi 7mila emendamenti presentati dalle opposizioni. Un numero spropositato e destinato ad essere drasticamente ridotto: da quanto trapela da Palazzo dei Priori, pare che la metà delle proposte finora esaminate sia già stata dichiarata inammissibile, ma stessa sorte è destinata a colpire la stragrande maggioranza dei cambiamenti proposti che non avrà nemmeno la fortuna di approdare in aula poiché priva dei requisiti previsti dalle attuali normative.
Alquanto discutibile la scelta delle opposizioni di puntare sulla quantità piuttosto che sulla qualità degli emendamenti, pur sapendo perfettamente che la mannaia si abbatterà inesorabilmente sulle proposte di modifica. Il vero problema comunque è politico e riguarda ovviamente la maggioranza sulla cui tenuta qualche dubbio continua a serpeggiare. I numeri si sono assottigliati e non permettono particolari voli pindarici. Con l’uscita di Goffredo Taborri e la posizione più che critica del duo Insogna – Moltoni, si è assottigliato il margine di sicurezza e, considerato che le tensioni sono state all’ordine del giorno in diversi consiglieri e per svariati motivi, sarebbe augurabile che il Pd in primis e la pletora di gruppì che compongono la maggioranza trovino la quadra per tempo, evitando figuracce in aula. A meno che la calura agostana non abbia infiacchito gli ardori di alcuni aficionados più portati a curare il proprio orticello che non la tenuta dell’amministrazione. Si vedrà a breve, a cominciare dalle presenze che garantiscono il numero legale, clamorosamente mancato nella seduta di giovedì scorso.