Superato il primo scoglio dei bilancio – cioè gli adeguamenti delle tariffe – a Palazzo dei priori si fanno i conti. E si guardano i risultati concreti: la maggioranza ha tenuto, l’amministrazione può andare avanti, il dissesto finanziario è scongiurato. Questo è il loro punto di vista, che stona certo con il pensiero dell’opposizione (“Michelini deve andare a casa”) e che però viene argomentato dall’assessore Giacomo Barelli con qualche spunto interessante. E qualche provocazione che farà discutere.
Barelli, qual è il risultato che rivendicate?
“Quello di aver agito da amministratori. L’approvazione delle tariffe era fondamentale per evitare il dissesto finanziario del Comune di Viterbo. Il nostro era un obiettivo concreto, fondamentale e di interesse pubblico”.
Dall’altra parte, tra le opposizioni, dicono invece che siete a pezzi.
“Loro, semmai, hanno cercato di evitare che gli adeguamenti passassero. Lo hanno fatto lanciandoci addosso una valanga di carta, e mi riferisco alle migliaia di emendamenti presentati. Che poi, li vorrei leggere questi emendamenti, uno a uno…”
Perché? Presentare emendamenti è un diritto di tutti i consiglieri e i gruppi consigliari.
“Già, ma non è capitato in passato che questo o quell’emendamento fossero diversi soltanto in piccolissime parti, una parola al posto di un’altra? Chissà…”
Alla fine, però, dopo trenta ore di consiglio, tante pizze (napoletane) e qualche pennichella, l’aula ha approvato.
“Anche grazie allo strumento pensato già dall’anno scorso, ma che poi non servì, per accorpare gli emendamenti e votarli insieme. Grazie a questo escamotage abbiamo evitato che tutto saltasse. Anche se tutta quella opposizione di carta ha comunque impedito un’altra cosa che sarebbe stata utile, a mio avviso”.
Quale?
“Credo che la discussione su questa prima parte del bilancio sarebbe potuta servire per aprire un dibattito serio, allargato, e attualissimo sulle condizioni in cui si trovano oggi ad amministrare gli enti locali”.
Si riferisce alla relazione della Corte dei conti?
“Sì, è stata appena pubblicata. Emerge che negli ultimi anni sono stati tagliati otto miliardi di trasferimenti dallo Stato centrale alle realtà locali. Otto miliardi. Ecco perché Viterbo e tantissimi altri Comuni italiani debbono confrontarsi con questa emergenza, anno dopo anno. Ecco perché si ritoccano le tasse”.
Però passate per quelli brutti e cattivi.
“Perché, ripeto, non c’è stata occasione per raccontare e sottolineare il quadro generale a causa dell’atteggiamento ostruzionistico, e l’interesse chiaramente politico, delle altre forze politiche in consiglio”.
Basta con le polemiche.
“Allora dico che nonostante il temporeggiare altrui, siamo comunque riusciti a mantenere la lucidità necessaria per fare delle piccole modifiche, ma importanti. L’abbassamento, quantunque di qualche decimale, dell’Irpef, la gratuità delle mense per il terzo figlio, i ritocchi alla Tari”.
Quisquilie, pinzillacchere…
“Ma importanti perché rilanciano l’azione, e dimostrano secondo me una cosa fondamentale: quando si lavora tutt’insieme, si fa gioco di squadra, si uniscono le forze e le competenze, la maggioranza ce la fa”.
Addirittura.
“Ne sono sempre più convinto. E con la presenza assidua dei 18 consiglieri abbiamo anche spezzato sul nascere qualche giochetto sul numero legale. Ecco, è proprio da questo spirito di collaborazione che si deve ripartire, secondo me”.