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“Autunno bollente, così Renzi va a casa”

Bernini, deputato 5 Stelle: "Impegno massimo su lotta al caporalato e Imu agricola"

Gianluca De Dominicis e, sullo sfondo, Massimiliano Bernini

Gianluca De Dominicis e, sullo sfondo, Massimiliano Bernini

“Prevedo un autunno caldo, anzi mi auguro che sia così bollente da portare alle dimissioni del Governo e di conseguenza alle elezioni”. Massimiliano Bernini, deputato vetrallese del Movimento 5 Stelle, scruta nel futuro prossimo e punta l’indice sulle riforme già approvate e su quelle da approvare. “E’ vero, di quella costituzionale si occuperà in particolare il Senato, ma noi la seguiremo con grande attenzione e soprattutto con la speranza che non arrivi mai alla seconda lettura alla Camera perché vorrà dire che non ha superato lo scoglio di Palazzo Madama e che quindi Renzi è stato battuto e costretto a battere in ritirata”.

Onorevole Bernini, al di là delle questioni generali, ce ne sono alcune che ha seguito e continua a fare con particolare attenzione. “Nel mese di agosto – conferma – mi sono in particolare interessato delle questioni relative al caporalato in agricoltura: una piaga, una vera e propria emergenza indegna di un Paese che vuole definirsi civile. Ho presentato due interrogazioni: una sul caso di Paola e l’altra sulla tragedia di quel sudanese morto praticamente di caldo. Ci sono state poi altre vittime in Puglia che rendono il tema particolarmente d’attualità. La mia posizione e quella del Movimento 5 Stelle è molto chiara: bisogna mettere un punto fermo e dire basta ad una situazione di illegalità, in cui il lavoro nei campi è di fatto nelle mani di persone senza scrupoli che obbligano a lavorare in condizioni inumane. I cosiddetti caporali sono un’autentica vergogna dell’Italia, soprattutto quella meridionale”.

Un’altra situazione che particolarmente a cuore a Bernini è l’Imu agricola, provvedimento che ha visto in prima linea i rappresentanti pentastellati. “In aula ci abbiamo provato in tutti i modi, insieme anche ad altre forze politiche, ma non ci siamo riusciti. Non ci siamo arresi: il giorno dopo l’approvazione del decreto, abbiamo presentato una proposta di legge per cancellare questo balzello ingiusto e sbagliato. Abbiamo presentato una mozione che è stata bocciata. Ci abbiamo provato anche con alcuni emendamenti inseriti nel decreto enti locali e nel cosiddetto milleproroghe: niente da fare, ma questo non significa che ci fermeremo”. Renzi ha annunciato che l’Imu agricola sarà cancellata nel 2016… “Vedremo se davvero sarà così. Intanto, restano i problemi relativi al 2014 e all’anno in corso che stanno provocando danni enormi ai comuni. Perché, come si sa, lo Stato ha preteso che i Comuni trasferissero tutti gli introiti previsti, ma i cittadini non hanno pagato e dunque gli incassi sono stati inferiori alle previsioni. Conseguenza? Enormi buchi nei bilanci comunali. Ma la cosa più grave è un’altra”. Quale, onorevole? “Basta fermarsi alla Tuscia per vedere che zone con produzioni ad alto valore aggiunto (nocciole e castagne) sono parzialmente o totalmente esenti, altre (quelle costiere) pagano per intero. Tutto questo crea disparità e ingiustizie insopportabili. Sapete qual è la conseguenza di tutto questo, testimoniata dalle e mail che mi arrivano? Che i piccoli produttori vogliono disfarsi della loro terra, addirittura in alcuni casi sono disposti a regalarla… E chi potrà permettersi di acquistare a prezzi peraltro stracciati? Le grandi aziende, i grandi produttori. Contravvenendo ad un articolo della Costituzione che impedisce i latifondi… “. Come se ne può uscire? “Innanzitutto cancellando questa legge e, nel concreto, dando subito ai comuni quanto non hanno potuto incassare: altre soluzioni non ne vedo. La terra non si tassa: punto e basta”.

Massimiliano Bernini, deputato del Movimento 5 Stelle

Massimiliano Bernini, deputato del Movimento 5 Stelle

Il suo personale obiettivo? “Vorrei che si andasse al più presto a votare. Come sta avvenendo in Grecia dove Tsipras chiede al popolo di confermargli la fiducia. Altrimenti saranno ad altri ad occuparsene, rispettando le scelte dei cittadini. E d’altronde se Renzi è così sicuro della bontà delle riforme approvate e di quelle in cantiere, perché ha così paura del voto? In Italia c’è una carenza democratica preoccupante che deve spaventare tutti”. Magari, potrebbe candidarsi a sindaco di Roma… “Non ci penso nemmeno. Peraltro nel Movimento ci sono poche regole ma molto chiare e ferree: chi è portavoce alla Camera, non può avere altri incarichi simili. E questo discorso vale per me e per Alessandro Dibattista, spesso tirato in ballo sulla vicenda. Non accadrà, statene certi. Un’altra nostra regola è che i candidati vengano scelti attraverso le primarie on line: i romani utilizzeranno questa procedura e sceglieranno il miglior candidato possibile. Con un’aggiunta che mi preme fare”. Quale? “La politica va depersonalizzata; contano prima le idee e i progetti e poi chi è chiamato ad attuarli. La mia esperienza in Parlamento è impegnativa e altamente gratificante, ma quando finirà ognuno di noi tornerà alle sue occupazioni. Questa è la vera democrazia, non certo la costante occupazione del potere”.

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