Ultimamente il Comune di Viterbo ha deciso di censire le piante secolari della città. Al fine di stabilirne l’età e la specie. Ma anche (o meglio, soprattutto) per poterle monitorare costantemente. E qui entrano (forse) in ballo le competenze in materia del sindaco Leo Michelini. Uno che quando si tratta di “verde” la sa lunga. Uno che, da buon vivaista, conosce nel profondo le dinamiche più inaspettate della natura.
Ed ecco due pratici esempi. La scorsa settimana, tra un temporale e l’altro (non certo due Monsoni) a Marina di Montalto è venuto giù un pino. Una “bestia” ubicata lungo viale Tre cancelli che, fortunatamente, ha deciso di accasciarsi quando nessuno stava nei paraggi. Tutto è filato liscio, quindi. Nonostante lo stradone sia uno dei principali del borgo, e quindi uno dei più trafficati (figuriamoci poi in questo periodo). Sono arrivati i Vigili del fuoco, han ripristinato l’area, e via, ogni cosa è tornata al suo posto.
Meno bene invece è andata a Capodimonte. Tra l’altro proprio il giorno di Ferragosto. Che, in riva al lago, è senza dubbio il più gonfio di turisti, curiosi, amatori e via dicendo.
L’area più a nord del pueblito, la zona cosiddetta della “Baia”, cioè quella del porticciolo privato salendo verso Valentano (strada Verentana) e di lato al campo sportivo, ha riservato una brutta sorpresa ad uno sfortunato passante occasionale.
Ad una comitiva di ragazzi, in verità. I quali, non appena spento il motore della loro Clio, si sono sentiti arrivare sulla testa un enorme ramo di pioppo secolare. L’auto è andata praticamente distrutta. I passeggeri invece si son salvati, ma non senza conseguenze fisiche e psicologiche.
Alcune delle persone locali giurerebbero che più volte l’amministrazione (questa, ma anche le precedenti) siano state avvisate del pericolo. E pure i Vigili, arrivati per i consueti accertamenti, si sono espressi favorevoli all’eventuale abbattimento della pianta. “Poteva andare peggio – questa la testimonianza di un signore presente – potevano rimanerci. I cambiamenti climatici e la difficoltà di gestire un territorio così esteso, debbono far pensare. Si dovrebbe provvedere ad un’accurata supervisione delle piante”.
E bravo Michelini, che fa scuola pure in Provincia.