Professor Claudio Margottini, come l’ha presa?
“Dico la verità: male”.
Perché?
“Perché sinceramente non me l’aspettavo, anzi non ce l’aspettavamo”.
Insomma bocciata la candidatura di Viterbo a capitale italiana della cultura…
“I fatti dicono questo. Ne prendiamo atto”.
Troppo semplice cavarsela così.
“Io dico che il lavoro fatto dal comitato promotore, che ho avuto l’onore di coordinare, è stato serio ed è stato fatto bene”.
Ma non è bastato…
“Lo so… Bisogna capire quali criteri ha utilizzato la commissione per selezionare le candidature”.
Magari per prepararsi meglio in futuro.
“Magari, ma non solo. Credo che il progetto fosse molto valido dal punto di vista tecnico, scientifico e culturale e credo anche che il lavoro fatto resti comunque a disposizione della città”.
In che senso?
“Nel senso che ci sono progetti e iniziative comunque valide che potranno essere ugualmente realizzate. Sicuramente non con gli stessi fondi previsti, però spendendo di meno si possono fare lo stesso”.
Ne citi qualcuno.
“Penso ai 500 anni dello scisma protestante che ricorrono nel 2017: in quella circostanza si era pensato ad un grande convegno con tutte le componenti del cristianesimo. Penso alla mostra che collegasse Sebastiano del Piombo a Raffaello, a Tiziano. Progetti di grande respiro, come si può intuire”.
Invece si rosica per la sconfitta…
“Più che altro stiamo cercando di capire il perché contattando direttamente le strutture tecniche del ministero. Vedremo che cosa ne verrà fuori… Ribadisco che pensavamo di aver fatto un lavoro di qualità degno di superare questa selezione e di approdare nella short list finale”.
Eppure anche il presidente Zingaretti si era speso in prima persona per sostenere la candidatura.
“Noto con una certa sorpresa che nessuna delle tre città del Lazio (con Viterbo, anche Anagni e Frascati) candidate ha superato la selezione. La Regione si era anche impegnata economicamente per sostenere le iniziative indicate nel progetto. Purtroppo, non è bastato…”.
Magari non ci doveva mettere le mani la politica?
“Non ho detto questo. La mia era solo una costatazione”
Il ministro Franceschini sabato sarà a Viterbo…
“Può darsi che in quella circostanza possa dare delle spiegazioni. Noi ci stiamo muovendo su altre strade”.
Niente vieta di pensare che si possa riprovare in futuro.
“Infatti. Le esperienze, anche quelle meno positive, servono sempre. Ad esempio, tre città finaliste (Taranto, Mantova e Pisa) avevano inutilmente presentato la candidatura per la capitale europea della cultura. Magari proprio da quel passaggio hanno ricavato le indicazioni giuste per fare meglio adesso”.
E comunque il lavoro fatto resta…
“Su questo non c’è dubbio. Abbiamo creato per dare a Viterbo una prospettiva di crescita e di sviluppo lungo la direttrice della cultura e quindi del turismo ad essa legato. Credetemi, è un bel lavoro”.
Un peccato non avercela fatta.
“Già, davvero un gran peccato”.