Massimo Morgia, certo, ma anche altri nomi, magari più ambiziosi, per prendere in mano la Viterbese al terzo anno di gestione Camilli, in realtà quella dell’anno zero, viste le sofferenze di ieri e le ambizioni di oggi. In mezzo, le prime mosse per allestire una squadra che non conosca il concetto di “secondo posto” e che possa lottare stabilmente per vincere il campionato. Tanto più che nella stagione che verrà – per come stanno le cose adesso .- soltanto la prima piazza di ogni girone garantirà la promozione, e i ripescaggi, mamma mia che paura, saranno bloccati.
Nella prima riunione dell’altra sera, coi vertici societari e il direttore sportivo Alessandro Luci, si sono analizzate possibili candidati alla panchina gialloblu. Un ruolo, quello di “allenatore delle squadre di Camilli”, sì sempre a rischio (gli esoneri ordinati dal Comandante non si contano più) ma anche particolarmente esaltante quando le cose vanno bene, ed è quello che tutti si augurano che si succeda, dunque.
Oltre a Morgia – che però ha detto di non essere stato ancora contattato da Viterbo – circolano anche altri nomi, se è possibile persino superiori in quanto a curriculum. E’ il caso di Leonardo Menichini, classe 1953, originario di Ponsacco ma da anni residente a Ronciglione. Menichini ha già lavorato nel Grosseto di Camilli tre stagioni fa, ma con una carriera sterminata partita da secondo di Carletto Mazzone, passata dall’Albania, e consolidata in tante esperienze in B e in C, tra cui l’ultima, esaltante, con la vittoria del torneo con la Salernitana. Il suo nome, tra l’altro, era circolato negli ultimi giorni anche per la panchina della Lupa Castelli, qualora fosse riuscita l’operazione Rieti, cosa che è non è poi avvenuta. L’impressione è che però bisognerà convincere Menichini ad accettare la serie D, sempre che la stessa Viterbese non si ritrovi – aggratis – in Lega Pro, ma questo dipende soltanto da ciò che succederà tra Roma (Figc) e Firenze (Lega Pro).
Per il resto, si comincia a parlare anche di giocatori. Saranno pochissime le riconferme della squadra che l’anno scorso arrivò ai playoff: Scardala e Giannone tra gli over, forse un paio di under affidabili. Poi sarà rifondazione, tant’è che uno come Andrea Saraniti ha già abbracciato la sua nuova squadra, la Vibonese. In bocca al lupo Saranitovic, genio e sregolatezza che ha reso meno prevedibili (nel bene e nel male) le domeniche del campionato gialloblu. Meglio uno come lui che cento mestieranti.