Premesso che in Italia si produce molto meno olio di quanto si consuma (e quindi perché mandare fuori il nostro, buono, per poi dover acquistare il loro, cattivo?), ecco l’ennesima occasione per quanti fossero più interessati all’esportazione che al chilometro zero.
Il pacchetto si chiama “Lazio terre dell’olio”. Ed è un affare regionale organizzato nell’ambito di Expo.
Ci sta tempo per prenderne parte fino al prossimo 17 di luglio. Per quanto riguarda invece la promozione, siamo nelle mani della Camera di commercio. Anzi, delle camere. Viterbo, ok. Ma anche Latina e Rieti. Partners sono poi “Lazio innova” e Arsial. L’ambito, naturalmente, è quello legato alla valorizzazione delle bontà agroalimentari.
Detto ciò, i dettagli. “Il progetto prevede percorsi calati in territori ricchi di cultura – dicono i vertici – con un sorprendente patrimonio storico e naturale, come i siti Unesco di Tarquinia, Cerveteri e Tivoli, un veicolo straordinario per la definizione di nuovi percorsi turistici a tema”.
Perfetto. Si va oltre. “Per ogni Dop è prevista la realizzazione di punti informativi – proseguono – georeferenziazione delle aziende produttrici e dei siti di interesse, stampa e divulgazione di materiale promozionale e l’organizzazione di educational tour, destinati ai visitatori provenienti dai mercati emergenti e non solo”.
Il concetto quindi è quello di porre in primo piano l’azienda. Con l’intento di farla conoscere ad un ampio pubblico. Creando canali informativi (alcuni già attivi) atti a lavorare su tale crescita. “Tra le varie attività è prevista anche la realizzazione di un servizio di concentrazione dell’offerta e assistenza alle procedure di sdoganamento – spiegano – nonché di analisi e profilatura dei prodotti destinati all’export. Per queste attività, come per quelle di formazione del personale da utilizzare per eventuali educational tour, Arsial svolgerà il ruolo di supporto specializzato e accompagnamento, mettendo a disposizione delle aziende il proprio personale in incontri mirati”.
E questo è quanto. Per chi ci si volesse buttare, maggiori informazioni sono disponibili proprio sul sito della Camera di commercio.