Mi son sognato il treno, direbbero in alta Irpinia. Che tradotto poi sarebbe: mi sono messo in testa qualcosa di impossibile. Citazione poetica, ok. Ma anche piuttosto realistica, nonché spietata. Nel viterbese c’è chi il treno se lo sta sognando da più di venti anni. Cinque comitati, per la precisione. Alle prese con tali deliri notturni. Con maledetti incubi, in verità, almeno stando alle cronache quotidiane. È dal lontano ’94 che centinaia di persone reclamano a gran voce la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia-Capranica-Orte. “Uno snodo cruciale”, giurano. Che però non si muove. L’altro giorno per esempio tre rappresentanti dei comitati si sono incontrati, a Terni, con il consigliere regionale umbro Andrea Liberati e i consiglieri comunali di Terni Thomas De Luca e Valentina Pococacio del Movimento 5 Stelle e Filippo Marasco Organize M5S Terni, per affrontare le tematiche della mobilità. Gli amministratori locali si sono impegnati a perorare la causa della riapertura della ferrovia.
“E dire che di soldi ne sono stati investiti a palate – apre Raimondo Chiricozzi, ronciglionese e capostipite della battaglia burocratica su binario – prima 200 miliardi di lire, poi altri 123. E ancora, tramite l’Europa, ulteriori 200. Tante le promesse che abbiamo sentito farci nel tempo. Nessuna mantenuta. È assurdo. Un paradosso. Ma non molliamo”.
La guerra fredda continua, pertanto. Parallelamente ai progetti dei Palazzi, che invece puntano tutto sul potenziamento della superstrada (do you know Monte Romano?). “Come si può pensare che le merci possano viaggiare solo su gomma? – chiede ancora lui – Quanto costerebbe la manutenzione del manto? E, su tutto, perché proseguire su questa linea?”.
Già, perché? “Non è chiaro – prosegue – c’è chi dice che le strade si ‘controllano’ meglio. Chi invece guarda al futuro, ed è convinto che magicamente da super si passerà ad autostrada. Quindi a pedaggio. Quindi ad incassi e profitti”. E a proposito di tempi che verranno, ma a Bruxelles nessuno si è espresso? “In verità da un bel po’ l’idea è di fare la Berlino-Palermo.
Che, vuoi o non vuoi, da qui dovrebbe transitare. In un’ottica lungimirante che andrebbe addirittura a chiudere diversi aeroporti. Ritenuti non più convenienti. E anche per un discorso legato all’inquinamento ambientale”.
Ultime chicche. La Regione si è pronunciata? “Sì – chiude Chiricozzi – favorevolmente. E anche la Provincia. Ma non dimentichiamoci che le ‘effe-esse’ fanno pagare le merci per tempo di permanenza e per chilometraggio. Quindi se poi la gente si trova imbottigliata a Roma, cosa importa? Sia chiaro, non siamo contro la superstrada, ma vorremmo vedere le due cose crescere parallelamente. Se sul turismo vogliamo puntare, se le merci dovranno arrivare veloci ed ovunque, questa è la via. E basterebbe poco, mancano solo i binari da Civitavecchia a Capranica. Ne abbiamo anche parlato con il 5 Stelle di Terni, in questi giorni, favorevole oltremodo per la rinascita del comparto siderurgico”.
Continuate pure a sognare il treno, signori. E che sia un riposo piacevole. Ma sempre, sempre, vigile.