Non è solo un semplice cambio di denominazione, ma è qualcosa di più. Che va alla sostanza del problema. Oggi la professione del giornalista è sempre più orientata verso il web e dunque anche l’Università della Tuscia si adegua trasformando la vecchia (e cara) Scienze della comunicazione nel corso di laurea in comunicazione, tecnologie e culture digitali con l’obiettivo di “fornire – si legge nella presentazione – una solida preparazione di base per affrontare i diversi aspetti dei processi della comunicazione nell’età contemporanea”.
Il progetto didattico individua 4 aree di intervento: Humanities (con sociologia, inglese per i media, storia contemporanea, economia per la comunicazione, psicologia, statistica); Technologies (tutto ciò che mette insieme informatica e comunicazione); Media Sciences (teorie e tecniche dei media, linguaggio filmico, linguaggi audiovisivi, social media, grafica e design digitale); Politico-giuridica (diritto privato e dell’informazione, diritto pubblico, comunicazione pubblica, politica e sfera digitale). Previsti anche diversi laboratori per unire la teoria alla pratica.
“E un passo avanti per essere al passo con i tempi – sottolinea il rettore Alessandro Ruggieri – e soprattutto è un corso di laurea che permette di unire competenze di natura umanistiche a quelle di tipo informatico” Confessa il “capo” di Unitus di essere rimasto particolarmente colpito dall’espressione “giornalista – ingegnere” che unisce esattamente ciò che oggi serve per fare il giornalista: preparazione di tipo culturale (non dimenticando mai la grammatica e la sintassi e magari considerando il congiuntivo un modo verbale e non una malattia degli occhi…) e competenze di tipo tecnico (saper maneggiare con naturalezza un pc e tutto l’universo ad esso collegato). E per fare questo l’ateneo viterbese si è affidato ad un esperto della materia: l’ingegner Luca Tomassini, fondatore, presidente e amministratore delegato di Vetrya, “gruppo italiano leader riconosciuto nello sviluppo innovativo di servizi digital, applicazioni, piattaforme cloud multi screen per reti di telecomunicazioni broadband, media asset management, mobile entertainment, mobile commerce, servizi a valore aggiunto, internet tv, broadcasting”, come si legge nell’aggiornatissimo (e ci mancherebbe altro…) sito internet dell’azienda. La presidente del corso è la professoressa Giovanna Tosatti. Decisiva anche la collaborazione con il Gruppo Espresso, rappresentato nella circostanza da due dirigenti (l’ingegner Cervi e il dottor Badaloni): già previsti stage formativi per gli studenti presso le differenti testate che fanno capo alla famiglia De Benedetti. Ma ci sarà in futuro anche la possibilità di ulteriori collaborazioni con altri trust editoriali.