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Logo nuovo, vita nuova. Civita non muore più

Lo ha disegnato Matteo Casciani. Continua la raccolta di firme per l'appello all'Unesco

Il nuovo logo di Civita

Il nuovo logo di Civita

Habemus logo. Nell’anno del Signore 2015, Civita di Bagnoregio ha deciso di differenziarsi ancora un pochino. Di caratterizzare la propria unicità, per dirla in un altro modo. E quindi, ecco il logo. Applicabile a qualsiasi cosa e riconoscibile in tutto il globo. “Abbiamo indetto una gara aperta – dice il sindaco di Bagnoregio, Francesco Bigiotti – Sono arrivati più di ottanta bozzetti. E la commissione, insomma la giuria, ha votato quello che maggiormente si avvicinava alle richieste. L’elaborato che più rappresenta la città che muore”.
Sfondo bianco, ponte sterilizzato, porta di Santa Maria con la sua trifora e campanile della chiesa di San Donato. Tutto qua. Due colori, tre si ci si considera anche parte della scritta in basso. Per la gioia infinita del vincitore Matteo Casciani. Ventiseienne della provincia, disegnatore professionista. La sua creatura ora è pronta a spiccare il volo. “Un giovane con tanta voglia di fare – prosegue il primo cittadino – che ha partecipato anche alla rassegna dedicata all’animazione. Un tipo molto entusiasta”.
E a proposito di attività collaterali, oltre agli ormai consueti passaggi televisivi (impossibili da calcolare, crescono a vista d’occhio), ecco tornare in auge l’appello interattivo “Salviamo Civita”, indirizzato all’Unesco dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Sul sito change.org siamo oltre le 20mila firme – aggiunge Bigiotti – ne mancano 4mila scarse. Ci siamo, ma non fermiamoci ai numeri. La cosa va avanti, e sotto diverse forme”.

La pagina change.org dove si può firmare l'appello "Salviamo Civita"

La pagina change.org dove si può firmare l’appello “Salviamo Civita”

Quali (si può firmare pure in questi giorni, tra un brano e l’altro del Tuscia in jazz)? “C’è un tavolo aperto proprio con la Regione, ad esempio – spiega sempre il primo cittadino – il ministro Dario Franceschini ritiene il sito di primissima importanza. Un volano turistico fondamentale della zona. Ne parleremo a breve con lui, col Ministero dell’Ambiente e con il Mibact. A settembre inoltre sono stato invitato a presentare il mio bel paese a Padova, al Salone internazionale del turismo. Siamo noi, e tutti gli altri già appartengono all’Unesco. Ciò vuol dire, speriamo, che presto ne faremo parte”.
Ultimo, ma non per importanza, Expo. Dove la città che muore sta giocando un ruolo di primissimo piano. “Arrivo proprio ora da Milano – chiude il sindaco – siamo presenti ovunque. E ammetto che passare nella ‘sala delle venti meraviglie italiane’, e vedere la valle dei Calanchi in 3d a 360 gradi, è veramente una forte emozione”.

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